ROMA (ITALPRESS) – “Il nuovo tariffario non è adeguato a produrre prestazioni di qualità e sostenibili, perciò il nostro giudizio complessivo è negativo. E non è solo una mia opinione: la pensa così l’intero sistema delle strutture di diritto privato, che erogano più del 50% delle prestazioni ambulatoriali in Italia. Poi è chiaro che qualche piccolo miglioramento c’è a fronte di retromarce anche gravissime”. Così il presidente dell’Associazione ospedalità privata (Aiop) Gabriele Pelissero, intervistato da “Il Sole 24 Ore” in merito ai tariffari Lea varati ieri con l’Intesa Stato-Regioni. Quali sono i gap più rilevanti? “Due casi su tutti: la prima visita si attesta sui 25 euro lordi, appena 5,6 euro in più rispetto al 2012 cioè dodici anni fa. Sono cifre lorde onnicomprensive: questo significa che l’azienda, una volta pagata la struttura, il riscaldamento, la sicurezza, la qualità, il personale amministrativo e sanitario di supporto, avrà a disposizione circa 10 euro lordi per pagare la visita al medico, che al netto delle ritenute diventeranno 5 euro. Difficile trovare uno specialista disponibile, a queste condizioni, a fare una visita oculistica o dermatologica. Idem per la visita di controllo, la cui tariffa è scesa a 17,90 euro cioè 1,20 euro in meno rispetto al 2023. Senza contare che anche sulla procreazione assistita registriamo un arretramento”.
“Purtroppo i miglioramenti sono di decimali – prosegue Pelissero -, su tariffe ferme da dodici anni. L’unica nota molto positiva è avere accolto la richiesta dei presidenti di poter aumentarle ovunque, le tariffe, mentre primai governatori in piano di rientro non avevano mano libera. Questo significa per tutte le Regioni acquisire almeno uno spazio di manovra in più. Ma ci dimostra anche che ieri è stato approvato un tariffario sapendo già che le Regioni dovranno aumentarlo, per portarlo a livelli gestibili e sostenibili. E questo dà sollievo a tutti noi, perchè nessuno vuol far pagare ai cittadini gli errori fatti”. Come intendete muovervi? “Con un appello al ministro della Salute perchè immediatamente apra un tavolo istituzionale di confronto con gli erogatori su tutte le tariffe, così da fissare un livello di sostenibilità per ciascuna prestazione basato su calcoli precisi e condivisi”, conclude.
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