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Inaugurato “Il Poldi Pezzoli in Humanitas”, arte e capolavori in corsia

MILANO (ITALPRESS) – Botticelli, Canaletto, Hayez, Pollaiolo, Sassoferrato entrano in ospedale. Humanitas San Pio X e il Museo Poldi Pezzoli si uniscono in un progetto unico e suggestivo, che unisce bellezza e cura: “Il Poldi Pezzoli in Humanitas”. I grandi capolavori di pittura e le collezioni di orologi antichi e ceramiche del Museo Poldi Pezzoli, fiore all’occhiello della cultura a Milano, entrano nella quotidianità di Humanitas San Pio X, arricchendo di bellezza gli spazi ristrutturati e creando una connessione tra l’arte e le persone. In questo contesto rinnovato dell’ospedale cittadino, “Il Poldi Pezzoli in Humanitas” vuole rappresentare la dimensione più umana della cura e dell’attenzione alla persona. Un progetto che prosegue nel solco de “La Cura e la Bellezza” iniziata negli ospedali Humanitas di Bergamo con le opere d’arte di Accademia Carrara e proseguita all’IRCCS di Rozzano, con la Pinacoteca di Brera. “Il Poldi Pezzoli, eccellenza di Milano e gioiello della città, è simbolo di collezionismo raffinato, scrigno dei più splendidi esemplari della pittura lombarda, fiorentina e veneziana. Siamo grati al Museo di aver stretto questa collaborazione con il nostro ospedale per un’iniziativa unica al mondo eppure inserita in una tradizione che – possiamo dirlo con orgoglio – è nata proprio nei nostri ospedali con i primi progetti a Bergamo e a Rozzano. “La Cura e la Bellezza” è il modo con cui Humanitas vuole stare vicino ai propri pazienti e collaboratori. E non a caso: la bellezza, infatti, è uno degli elementi che guida la modalità con cui realizziamo gli spazi di cura, normalmente deputati a essere funzionali e sicuri. Lo facciamo perchè il bello può fare stare meglio chi entra in ospedale per guarire e per essere guarito”, afferma Gianfelice Rocca, Presidente di Humanitas. “Picasso diceva con forza che “l’arte scuote dall’anima la polvere accumulata dalla vita di tutti i giorni”, in queste parole c’è una verità che con metodo scientifico è stata più volte dimostrata: l’arte fa bene – prosegue Alessandra Quarto, Direttrice del Museo Poldi Pezzoli -. L’incontro tra la collezione del Poldi e gli spazi di Humanitas propone una prospettiva diversa sull’ospedale, dove la bellezza e la condivisione di emozioni diventano un sostegno per chi vi entra e per l’esperienza di cura. La bellezza è un’esperienza, così come la cura. La vita è infatti una continua esperienza di cura ricevuta, fin dalla nascita, e la presenza dell’arte in un luogo di cura e ricerca è un grande valore aggiunto”. Potente strumento comunicativo e veicolo di empatia, l’arte viene valorizzata al di fuori del suo usuale contesto, per accompagnare i momenti di attesa e di permanenza dei pazienti, dei loro caregiver e dei professionisti dell’ospedale. Dettagli selezionati da 12 opere d’arte adornano sale d’attesa e corridoi dell’ospedale. Ingrandimenti in maxi formato, realizzati a partire da scatti fotografici ad altissima risoluzione (400 milioni di Pixel), per un totale di circa 350 metri quadrati di arte immersiva: ritratti sorridenti, gesti di cura e paesaggi. Cuore dell’operazione, lo studio che gli esperti del Museo e dell’ospedale hanno fatto per scegliere opere e dettagli adatti al luogo, con lo scopo di rendere il percorso di cura più sereno oltre che gradevole per i professionisti. E così, il volto rassicurante del Ritratto di giovane donna del Pollaiolo, opera iconica della collezione del Poldi Pezzoli, accoglie pazienti, familiari e operatori all’ingresso dell’ospedale; un dettaglio del volto del Ritratto di donna di Martinelli sorride a chi si dirige verso l’area di Radiologia e Radioterapia, dove le mani tratte dall’Annunciazione del Sassoferrato tengono compagnia a chi aspetta il trattamento. Della Madonna col Bambino di Botticelli, all’ingresso di un reparto, sono visibili le mani colte in un dolce gesto; nell’area dedicata agli ambulatori di Oculistica, un giovane Hayez nel suo “Autoritratto in un gruppo di amici” sorride dietro agli occhiali osservando le persone in sala d’attesa. I paesaggi del Canaletto e de Il Grechetto, lungo i corridoi, emozionano e sostengono chi entra in ospedale; lo sguardo del Ritratto di uomo di Previtali osserva i professionisti nell’area dedicata alla Ricerca. Novità di questo progetto rispetto ai precedenti de “La Cura e la Bellezza”: gli orologi della più importante collezione di orologeria antica in Italia spiccano nel lungo corridoio della Piramide dell’ospedale, mentre la collezione di ceramiche rallegra le pareti della mensa dedicata ai professionisti di Humanitas. Anche in questo caso, con riproduzioni capaci di stupire invertendo l’ordine di grandezza tra osservatore e oggetto osservato. Le immagini ad altissima risoluzione sono state stampate su uno speciale wallfilm che riproduce l’effetto materico delle tele, facendo risaltare pennellate e piccole crepe. Il progetto preserva gli elementi di funzionalità dell’ospedale: luci, regolatori di temperatura, estintori, uscite di sicurezza e monitor sono ora “incastonati” tra le pennellate dei Maestri del Poldi Pezzoli. In Humanitas San Pio X lavorano oltre 700 professionisti tra medici, infermieri, fisioterapisti, tecnici, biologi, OSS, volontari e personale di staff. Per loro, l’ospedale ha organizzato visite al Museo Poldi Pezzoli e incontri di storia dell’arte con le Guide e i Servizi educativi del Museo, per conoscere in anteprima il progetto e diventare testimonial per gli altri colleghi e i pazienti. “La Cura e la Bellezza” è un progetto Humanitas, unico in Italia, che dal 2018 porta l’arte dei più importanti Musei e Pinacoteche italiani nelle sale d’attesa e negli ambienti dei suoi ospedali, da Bergamo a Rozzano e a Milano, trasformando le strutture in spazi di ispirazione e benessere. Grazie a collaborazioni con l’Accademia Carrara (2018) e la Pinacoteca di Brera (2023) e, ora, con il Museo Poldi Pezzoli, pazienti, caregiver e professionisti dell’ospedale possono immergersi in capolavori artistici, contribuendo a rendere più serena l’esperienza di cura. Il progetto “La Cura e la Bellezza” ha anche dato vita a iniziative parallele, come “Opere in Parole” (2020), in cui scrittori, musicisti e artisti hanno composto opere inedite ispirate ai dipinti esposti, creando un ponte tra arte, salute e parola. Ora quei racconti e le relative immagini artistiche vivono nei reparti degli ospedali Humanitas a Bergamo. La direzione artistica di tutti questi progetti è stata curata da Daniele Lupo di Lungomare.(ITALPRESS).

Foto: Ufficio stampa Humanitas

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