Roma, 9 aprile 2025 – Si è aperta ieri, presso il Salone delle Fontane a Roma, l’edizione 2025 dell’Italian Gaming Expo & Conference, il principale appuntamento nazionale dedicato all’industria del gaming legale. Tra i temi di maggiore attualità trattati nella giornata inaugurale, ha suscitato grande interesse la tavola rotonda “La reputazione come driver di business: strategie e strumenti di reputation marketing”, moderata da Stefano Saladino, marketing innovation advisor e co-autore del libro Il mio Impact Job (Franco Angeli Editore). Il confronto ha messo in luce come la costruzione della reputazione aziendale rappresenti oggi una leva strategica fondamentale in contesti ad alta complessità.
Joe Casini, economista e autore, ha introdotto la teoria della complessità, distinguendo tra ciò che è “complicato” e ciò che è “complesso”: «L’azienda è un sistema complesso – ha affermato – e il concetto di soglia di attivazione è centrale per comprendere il ruolo delle relazioni nella costruzione della reputazione». Casini ha evidenziato l’importanza dei legami deboli e dell’interazione con stakeholder non tradizionali: «Non si può più parlare dell’azienda e dei suoi stakeholder: l’azienda è i suoi stakeholder».
A portare la visione del mondo produttivo è stato Simone D’Andria, direttore di produzione di Zwan, agenzia specializzata in reputation marketing: «Prima di proporre a un cliente un sistema di costruzione della reputazione, lo testiamo internamente. La coerenza tra valori dichiarati e comportamenti è fondamentale».
Un caso concreto di trasformazione reputazionale è stato presentato da Gianluca Bilancioni, CFO e HR Director di TP Italia: «Siamo passati da un periodo di difficoltà a una fase di rilancio, investendo su una comunicazione centrata su innovazione e intelligenza artificiale. Grazie alla collaborazione con Zwan, oggi siamo percepiti in modo radicalmente diverso. Anche i nostri 2.500 dipendenti hanno vissuto questa evoluzione: siamo stati riconosciuti come miglior luogo di lavoro sopra i 1.000 dipendenti secondo la loro valutazione».
Ludovico Calvi, presidente onorario di ULIS, ha offerto una prospettiva storica sull’evoluzione del gaming legale in Italia: «La sfida più grande negli ultimi 25 anni è stata comunicare l’esistenza di un settore regolato, legale, che tutela i giocatori. L’assenza di possibilità pubblicitarie, soprattutto dopo il Decreto Dignità, ha reso ancora più centrale il tema della reputazione. Il mio invito è a insistere sulla costruzione della percezione».
Ha chiuso il panel Maurizio Ribotti, fondatore di B-f-t-m, sottolineando: «Viviamo in un’epoca dominata dalla percezione. Il reputation marketing è ormai imprescindibile per qualsiasi brand, soprattutto in settori emergenti come il gaming, che si avvicina sempre più al fashion per target ed evoluzione del mercato».
L’incontro ha offerto spunti concreti e visioni strategiche sul ruolo della reputazione come asset intangibile ma determinante per la competitività aziendale, in un mondo dove ogni interazione contribuisce a costruire valore (o a distruggerlo).