MILANO (ITALPRESS) – La strada per la decarbonizzazione investe a 360 gradi il settore della mobilità. Nuove tecnologie come gli e-fuels e l’idrogeno aprono prospettive di sviluppo interessanti per i motori a combustione interna. Ma per imprimere un vero cambiamento non basta solo la ricerca: serve un sostegno forte da parte dei policy-makers. Sono questi i punti principali emersi questa mattina nell’ambito dell’evento “Hydrogen for Zero-CO2 Internal Combustion Engines” organizzato al campus Bovisa del Politecnico di Milano. Nel primo panel docenti del dipartimento dell’energia dell’ateneo milanese hanno illustrato le potenzialità e le sfide che attengono la tecnologia ad idrogeno.
Partiamo da un dato macroscopico: l’Europa contribuisce per l’8% alle emissioni globali di CO2. Inoltre la stessa produzione di idrogeno non è esente dalla produzione di una certa quantità di diossido di carbonio. Tuttavia nel settore auto la tendenza alla riduzione delle emissioni è pressochè costante in tutte le tipologie di veicoli.
Secondo il professor Davide Bonalumi, la vera sfida riguarda la bassa densità energetica dell’idrogeno che rischia di compromettere l’efficienza dei futuri motori a idrogeno. Per essere compensata bisognerebbe utilizzare serbatoi dove il gas fosse sottoposto ad una pressione di almeno 700 bar. Come rimarcato dal professor Gianluca D’Errico, un altro fronte per la tecnologia a idrogeno riguarda il sistema di iniezione che deve essere realizzato ad hoc. Nel dettaglio occorre sviluppare iniettori specifici da gestire con bassa lubrificazione e viscosità, ottimizzare il targeting dello spray con iniezioni soniche, adattare pistone e fasce elastiche per prevenire la corrosione e corretta scelta dell’olio motore e modificare il sistema di ventilazione del basamento. Nel complesso delle strategie per la decarbonizzazione, l’idrogeno resta però tra i protagonisti e all’interno del settore trasporti può contribuire in larga misura al conseguimento degli obiettivi dell’European Green Deal (incluso il target di zero emissioni entro il 2050).
Il secondo panel ha visto invece un confronto con il mondo dell’industria e dell’automotive per capire meglio le prospettive e i tempi di impiego di queste nuove tecnologie. Presenti tra gli altri rappresentanti di Mazda, Ferrari, Eni e Lamborghini. Pur nella diversità di settore, l’opinione condivisa è la necessità di sviluppare e impiegare il più rapidamente possibile tutte le tecnologie a disposizione. Tuttavia anche le istituzioni devono giocare un ruolo più attivo e soprattutto avere una visione lungimirante. Un tema che coinvolge non solo il governo italiano, ma soprattutto l’Unione Europea dove i differenti interessi nazionali hanno portato a confronti e decisioni non unanimemente condivise 8come sul tema dei biocarburanti e degli e-fuels).
Dello stesso avviso anche l’amministratore delegato di Mazda Italia, Roberto Pietrantonio. “Gran parte dell’impulso che ci può essere rispetto a questi vettori di energia sono sicuramente i policy-makers. Fino ad oggi nell’Unione Europea si sono fatte tante discussioni e si è andati tendenzialmente per una soluzione che prevedeva principalmente l’utilizzo di una tecnologia, l’elettrico – ha spiegato all’Agenzia Italpress -. Adesso ci sono delle aperture, ad esempio all’utilizzo degli e-fuels. Il settore dell’auto è pronto all’utilizzo degli e-fuels: quando dovessero ricevere impulso dai policy-makers, i moderni motori termici saranno pronti. Questo potrebbe dare un impulso molto forte anche in una fase storica nella quale si sta andando verso l’elettrificazione del comparto”. Il ricorso ad una sola strategia è infatti controproducente e rischia di avere effetti collaterali non solo sul fronte dell’ambiente. Si pensi ad esempio alle batterie dei veicoli elettrici, per le quali le materie prime necessarie e l’intera produzione sono concentrate in un solo paese, la Cina. Per questo, come sottolineato nel corso dell’evento, serve “un approccio olistico” che consenta di ottenere un mix energetico ottimale.
“Come Mazda, sono 5 anni che abbiamo dichiarato di voler adottare l’approccio multisolution. Bisogna rivolgersi nel luogo giusto, al momento giusto, al cliente giusto basandosi anche sul mix energetico dei singoli paesi e andando anche a vedere quali sono le opportunità tecnologiche. Mazda continua a sviluppare i motori a combustione interna, ma è già partita per l’elettrificazione delle proprie vetture: noi avremo la totalità delle vetture elettrificate entro il 2030”, ha aggiunto Pietrantonio.
foto: xh7/Italpress
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