MILANO (ITALPRESS) – Mentre l’inflazione nell’area euro continua a rallentare, grazie anche alla politica monetaria della Bce, la ripresa economica resta fragile e ostacolata da un contesto globale instabile. È questo, in sintesi, il messaggio lanciato da Luis de Guindos, vicepresidente della Banca centrale europea, durante la sua audizione alla Commissione Economia del Parlamento europeo, dove ha presentato il rapporto annuale della Bce.
Tuttavia, ci sono anche alcuni elementi che potrebbero sostenere l’economia nel medio termine. Tra questi, de Guindos ha citato un mercato del lavoro ancora resiliente, redditi reali in aumento e gli effetti dell’allentamento della politica monetaria. A questi si aggiungono le nuove politiche pubbliche volte a stimolare gli investimenti, in particolare nei settori della difesa e delle infrastrutture, sia a livello nazionale che europeo.
Per quanto riguarda l’inflazione, il vicepresidente della Bce ha dichiarato che i dati più recenti mostrano un ulteriore rallentamento, con i prezzi in discesa verso l’obiettivo del 2% stabilito dalla banca centrale. “Il processo disinflazionistico è ben avviato e ci aspettiamo che continui”, ha detto de Guindos, sottolineando che l’effetto combinato della politica monetaria restrittiva, del calo dei prezzi dell’energia e di una crescita più contenuta sta contribuendo a moderare le pressioni inflazionistiche. Ma le incognite restano molte. “Le perturbazioni del commercio globale stanno aggiungendo incertezza alle prospettive di inflazione”, ha spiegato. “Un euro più forte, una ulteriore moderazione salariale e una domanda estera più debole potrebbero contribuire a raffreddare ulteriormente i prezzi. Al contrario, la frammentazione delle catene di approvvigionamento potrebbe invece generare nuove pressioni al rialzo”.
“Di fronte a un contesto complesso e incerto, la banca centrale rimane fermamente impegnata nel suo mandato primario di mantenere la stabilità dei prezzi. Questo è il contributo più importante che possiamo dare per promuovere un’Europa forte e prospera”, ha detto de Guindos aprendo il suo intervento. Il vicepresidente ha spiegato che l’attività economica nell’Eurozona ha iniziato a mostrare timidi segnali di ripresa nel 2024, ma la crescita osservata nel primo trimestre del 2025 è rimasta “modesta”. La situazione, ha chiarito, è resa più delicata dall’incertezza eccezionale che grava sull’economia globale, in particolare a causa delle tensioni commerciali internazionali, che stanno incidendo pesantemente sugli scambi. “Ora gli esportatori dell’area euro fronteggiano nuove barriere, mentre è probabile che le tensioni nei mercati finanziari e geopolitiche pesino sugli investimenti delle imprese. In questo contesto, i consumatori potrebbero diventare più cauti riguardo al futuro e limitare le spese”, ha avvertito.
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