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Bankitalia, ridotto del 20% consumo dei combustibili per riscaldamento

ROMA (ITALPRESS) – “Rispetto al 2021 si è registrata una riduzione complessiva del 20 per cento del consumo di combustibili da parte di Banca d’Italia per riscaldamento e delle connesse emissioni, dovuta alle misure di risparmio energetico introdotte dalla legislazione nazionale e agli interventi di efficientamento realizzati”. E’ quanto emerge dal Rapporto ambientale 2023 della Banca d’Italia che spiega come i consumi di energia elettrica “sono diminuiti del 2 per cento”. Sono in corso numerose iniziative, inoltre, per ridurre ulteriormente i consumi di energia e l’uso di combustibili fossili attraverso: interventi sugli edifici e sugli impianti tecnologici (ad esempio il rinnovo degli impianti di climatizzazione e delle centrali termiche; la sostituzione degli infissi e delle coibentazioni; l’installazione di luci a led; l’adozione di sistemi smart di termoregolazione degli ambienti di lavoro e di illuminazione integrati da sensori di presenza; l’implementazione di sistemi di monitoraggio puntuale per individuare azioni mirate di riduzione dei consumi).
E ancora l’elettrificazione dei sistemi di riscaldamento (con l’installazione di pompe di calore in sostituzione degli impianti tradizionali a combustibili fossili come gas metano e gasolio con vantaggi in termini di minori emissioni di gas serra); l’adozione di misure gestionali (come ad es. il mantenimento, negli uffici, per la stagione estiva del 2023 di temperature ambientali superiori di 1°C rispetto al valore previsto per gli edifici pubblici). La Banca, che già acquista solo energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili, sta aumentando progressivamente la quota di energia autoprodotta da impianti fotovoltaici: è stato avviato il cantiere per la costruzione di un impianto fotovoltaico che produrrà a regime 380.000 kWh all’anno presso il Centro Donato Menichella di Frascati (edificio già certificato secondo la norma ISO 50001); ulteriori impianti sono stati progettati per alcune Filiali sul territorio. Nel 2022, inoltre, l’impronta ambientale complessiva della Banca è migliorata rispetto al 2021. Nel 2022 le emissioni totali di gas serra della Banca si sono ridotte del 2 per cento rispetto all’anno precedente, confermandosi su livelli inferiori di circa il 22 per cento rispetto al 2019, ultimo anno pre-pandemico. Le principali fonti di emissione di gas serra della Banca sono: l’energia e la gestione degli edifici (44 per cento); la mobilità (spostamenti casa-lavoro e viaggi di lavoro, 31 per cento).
Nel 2022 è stato registrato un incremento delle emissioni di gas serra connesse con il ciclo di vita delle banconote, a causa del maggior quantitativo di materie prime acquistate per far fronte al più alto numero di pezzi da stampare assegnati alla Banca (807 milioni di banconote a fronte di 663 milioni nel 2021). Per questo motivo, per ridurre l’impatto ambientale connesso con la distribuzione del contante dal sito di produzione verso le Filiali, la Banca sta procedendo al rinnovo graduale del parco automezzi blindati utilizzati per il trasporto con modelli in linea con le più recenti direttive europee in materia di emissioni. Dal 2023, inoltre, tutte le banconote logore ritirate sono inviate a impianti di termovalorizzazione, in linea con le decisioni assunte nell’ambito dell’Eurosistema (lo scorso anno la percentuale di banconote logore inviate a impianti di termovalorizzazione era poco inferiore al 90 per cento). Sono in corso alcuni studi preliminari in merito alla possibilità di riutilizzare le banconote logore in frammenti in un’ottica di economica circolare (ad esempio nei materiali per l’edilizia).

– foto: Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).

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