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Il Ministro della Salute egiziano in visita al Policlinico Gemelli

ROMA (ITALPRESS) – Il Ministro della Salute e della Popolazione egiziano, Khaled Abdel Ghaffar, si è recato in visita al Policlinico Gemelli, con al seguito una nutrita delegazione. La visita è stata promossa da Eni ed Eni Foundation nell’ambito dell’impegno su temi di salute, nei Paesi all’interno dei quali opera. A fare gli onori di casa, il Direttore Generale, professore Marco Elefanti; il professore Antonio Gasbarrini, Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore; e il professore Giovanni Scambia, direttore scientifico di Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS.
“Il Policlinico Gemelli – ha ricordato Gasbarrini – è al momento uno dei principali nosocomi italiani con un’offerta di salute a 360 gradi, anche se al momento il nostro fiore all’occhiello sono le cure oncologiche; in termini di numero di pazienti trattati (110.000 pazienti oncologici trattati ogni anno) il Gemelli è il primo ospedale in Italia. Nella classifica stilata ogni anno da Newsweek siamo al 37° posto nel mondo e tra i primi dieci in Europa. Siamo lieti e onorati che abbiate deciso di visitare il nostro ospedale”.
“E’ un piacere per noi visitare questo che è considerato tra i primi ospedali al mondo – ha commentato il Ministro Abdel Ghaffar -. Tra le principali expertise accreditate nel mondo avete il Cancer Center, il centro di riabilitazione visiva e il centro trapianti. Siamo ansiosi di conoscere di più delle vostre attività e di inviare alcuni dei nostri medici e infermieri a fare training qui da voi. Sarebbe infatti interessante mettere a terra una partnership tra l’Università Cattolica e le nostre Facoltà di Medicina”, ha aggiunto il Ministro della Salute, che in precedenza ha ricoperto il ruolo di Ministro dell’Educazione Superiore e della Ricerca. Un’altra possibilità di cooperazione si apre sul fronte della ricerca. “In Egitto abbiamo eccellenti team di ricerca in diversi campi – ha ricordato il Ministro – come l’oncologia pediatrica (il Children’s Cancer Hospital Egypt 57357 è il più grande ospedale dedicato all’oncologia pediatrica del mondo), l’oncologia, le patologie correlate dall’epatite C (l’Egitto ha eradicato l’HCV e ha una storia di successo nel trattamento dell’epatocarcinoma). Abbiamo adottato un programma nazionale sul tumore della mammella – ha proseguito il Ministro – e anche in questo settore siamo alla ricerca di collaborazioni. In pochi anni siamo riusciti a passare dal diagnosticare il 75% dei casi in stadio 4, all’attuale 29% di diagnosi in fase tardiva; un risultato ottenuto grazie ad un vasto e capillare programma di screening e ad un’offerta di trattamento gratuito. Molto importante anche il nostro programma di trapianto di midollo per talassemia; abbiamo 6-7 centri dedicati al trapianto di midollo, ma anche lunghe liste d’attesa e quindi abbiamo bisogno di collaborazioni anche in questo settore. Ci sono insomma tanti ambiti nei quali possiamo lavorare insieme”.
“Il Gemelli – ha spiegato il professor Giovanni Scambia – è impegnato in numerose linee di ricerca che comprendono tutti i campi, da quella di base a quella clinica. Il filo conduttore di queste ricerche è la medicina di precisione, attraverso la caratterizzazione genomica, trascrittomica, proteomica di diverse malattie, soprattutto in ambito oncologico, ma anche delle malattie rare. Abbiamo anche un forte interesse nelle biotecnologie innovative e stiamo lavorando al miglioramento di tutte le facility robotiche del nostro ospedale, sia in ambito chirurgico, che di laboratorio. Abbiamo centralizzato tutta la ricerca, dalle strumentazioni al personale, in 22 facility. E oggi possiamo contare su una fortissima unità di ricerca di fase 1 per lo studio di nuovi farmaci e di seguire tutti i trial clinici con diverse attività di ricerca di base. Abbiamo già in atto molte collaborazioni di ricerca con l’Egitto, ad esempio in ambito di ginecologia oncologica, anche attraverso la nostra società scientifica europea (European Society of Gynaecological Oncology (ESGO). Condividere dei pathway educazionali comuni è la base per lavorare insieme ai trial. Siamo molto interessati a collaborare per l’effettuazione di studi clinici”.
“Dallo scorso anno – ha ricordato il Ministro della Salute egiziano – l’Egitto si è dotato di una legge sui clinical trial, abbiamo dunque il framework e riteniamo che questa sia una buona base di partenza per collaborare a trial clinici multicentrici mettendo a disposizione anche le nostre facility e i nostri enormi data base in diversi ambiti di ricerca”.
“L’Egitto ha deciso di investire molto in sanità e sta trasformando il Nasser Institute Hospital – ha ricordato la professoressa Maha Ibrahim del Medical Research Institute egiziano – in un centro di ricerca scientifica destinato a diventare una vera e propria ‘medical city’. In quest’ottica sono previste numerose collaborazioni internazionali nel settore dell’oncologia pediatrica, dell’oncologia e dei trapianti d’organo. Abbiamo dunque bisogno di esplorare e conoscere il know how dei principali centri di ricerca internazionali per capire come applicarlo da noi e di certo ci saranno molti ambiti di collaborazione con il Gemelli”.
“Il Gemelli – ha ricordato Andrea Cambieri, direttore Sanitario di Fondazione Policlinico Gemelli – è il più grande ospedale d’Italia e uno dei principali in Europa, con i suoi oltre 1.500 posti letto, 100 dei quali di terapia intensiva, 69 sale operatorie, 4 delle quali dedicate alla chirurgia robotica, 8 dipartimenti clinici. Al suo interno operano 6.000 dipendenti (tra i quali 1.100 medici, 2.300 infermieri). Qui vengono effettuati oltre 100 mila ricoveri l’anno, metà dei quali oncologici e questo fa di noi il più grande ospedale oncologico in Italia, con il nostro Comprehensive Cancer Center e oltre 22 Tumor Boards. Siamo anche un ospedale chirurgico che effettua oltre 80 mila interventi l’anno (molti di ambito oncologico), oltre che un importante ospedale di emergenza che serve come hub center delle più importanti patologie tempo-dipendenti (ictus, infarto, trauma, ecc) per una popolazione di 1,5 milioni di persone della parte settentrionale del Lazio e di Roma”.
“Il Policlinico Gemelli – ha sottolineato Massimo Antonelli, direttore del Dipartimento di Emergenza – gioca anche un ruolo importante nelle maxi-emergenze, come quelle che possono verificarsi in occasione di disastri ferroviari, terremoti, ma anche a seguito di contaminazioni chimiche e nucleari. Ogni anno organizziamo delle simulazioni per tenere vive le conoscenze sul trattamento di questi pazienti; all’interno del nostro Policlinico opera anche un nucleo di vigili del fuoco, in grado di montare le tende di decontaminazione nell’arco di 20 minuti”.
Al termine dell’incontro nella Sala Consiliare, la Delegazione al seguito del Ministro della Salute è stata accompagnata dal professor Gasbarrini a visitare alcune facility di ricerca e reparti del Policlinico A. Gemelli.
foto ufficio stampa Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS
(ITALPRESS).

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