
Sul conflitto in corso tra Israele e Iran, Morelli ha ribadito “l’auspicio da esseri umani è che si possa chiudere e trovare una
soluzione rispetto a questa gravissima crisi”. Sul piano di riarmo dell’Unione Europea “si sta giocando con le parole e con il fuoco perché una volta che si riarma l’Europa e la si prepara a un’ipotetica guerra, a quel punto qualcuno ci deve andare alla guerra. Ora, da padre di famiglia, io ritengo che prima di arrivare a quel punto sia necessario non pensarci 10, ma 100 volte e ragionare su quelle che sono tutte le opportunità differenti. È chiaro che un esercito in ogni paese europeo è necessario, che l’Europa e i paesi e della NATO siano in grado di difendersi, ma dall’altra parte pensare che ci dobbiamo indebitare per fare un esercito di cui non sappiamo chi lo comanderà…”.
A proposito del terzo mandato, Morelli ritiene che le frasi del vicepremier Antonio Tajani e il collegamento con le “vittorie elettorali” di Hitler e Mussolini “sono state un gravissimo scivolone. Le scuse sarebbero gradite perché mettere Zaia, Fedriga, Fontana, De Luca e Emiliano su quello stesso piano svilisce il ruolo e le capacità invece del vicepremier. D’altra parte in questi giorni stiamo anche leggendo come Forza Italia e alcuni esponenti della maggioranza stiano sostanzialmente mettendo sul piatto Ius Scholae con il terzo mandato: è totalmente incoerente con il suo approccio. Mettere assieme le due cose sullo stesso piano significa sostanzialmente dire che la Lega dice più Zaia per tutti e dall’altra parte Forza Italia dice più immigrati per tutti”.
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