
Numeri impressionanti arrivano anche dalla baia di Malaga, in Spagna, dove l’acqua che di solito a giugno è intorno ai 18 gradi, è salita fino a 25,7 gradi. E la situazione, avvertono gli esperti, peggiora giorno dopo giorno.
Le conseguenze non sono solo sott’acqua. Più il Mediterraneo è caldo, più si carica di energia che poi verrà restituita. Un mare più caldo significa eventi meteorologici estremi, come tempeste e nubifragi sempre più violenti, ma anche problemi diretti per l’ambiente e l’economia. Fioriture algali, morie di cozze e acciughe in fuga verso acque più fredde mettono a rischio la pesca e il turismo. Ma non è tutto. I nostri mari si stanno popolando di specie aliene invasive, mai viste prima o fino a poco tempo fa rarissime. Dagli ormai famosi granchi blu, alle meduse urticanti come la caravella portoghese, fino ai pesci scorpione e pesci coniglio, dotati di spine velenose. Il Mediterraneo è diventato un vero hot spot del cambiamento climatico. E il messaggio degli scienziati è chiaro: i rischi non sono più futuri, ma già presenti, e riguardano tutti noi.
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