CATANIA (ITALPRESS) – Un uomo di 63 anni, portatore di un esteso tumore del fegato che infiltrava indissociabilmente il pancreas, il colon destro, il diaframma, il surrene e la vena cava, è stato salvato mediante un delicato ma radicale intervento di asportazione in unico blocco di fegato, duodeno e testa pancreas, colecisti, colon destro, diaframma, surrene e parte di vena cava dall’equipe dell’Unità Operativa di Chirurgia Epatobiliopancreatica dell’Ospedale Garibaldi – Nesima di Catania, diretta da Nicola Cinardi.
L’equipe, condotta dal chirurgo oncologo Nicola Cinardi era composta da Angelo Zappalà, Riccardo Schillaci e Giulia Impellizzeri, dagli infermieri Caruso, Capizzi, Cantarella e Greco. Alla particolare gestione anestesiologica intraoperatoria erano dedicati le dottoresse Terranova e Amato, del gruppo diretto da Giuseppe Calabrese.
“La fattibilità dell’asportazione totale della massa in blocco con tutti gli organi coinvolti è stato un momento cruciale, – sottolinea Cinardi – in quanto vengono effettuate, in una certa fase dell’intervento, talune manovre di non ritorno, come quello della transezione epatica e pancreatica col tumore fisso posteriormente al diaframma di destra, anch’esso asportato e poi ricostruito, che obbligano alla necessità di portare a termine la procedura”.
L’isolamento preliminare dei grossi vasi sanguigni coinvolti (asse mesenterico superiore e vena cava inferiore) a monte e a valle della neoplasia, manovra molto delicata e difficoltosa ha consentito un sicuro controllo vascolare, indispensabile per minimizzare le perdite ematiche (irrisorie nella fattispecie) in un intervento simile, fanno sapere dall’Arnas Garibaldi.
“Grazie a questo approccio – precisa ancora il chirurgo – il paziente è stato sottoposto in unica seduta operatoria ad asportazione del grosso tumore che infiltrava fegato destro, duodeno, pancreas, colon destro, diaframma destro, surrene destro e vena cava, portandolo di fatto alla guarigione. Peraltro abbiamo ricostruito parte del diaframma, asportato di necessità, col prelievo autologo di uno dei legamenti che fissano il fegato all’addome”.
La scrupolosa pianificazione preoperatoria della tattica chirurgica e il preciso management postoperatorio dell’equipe diretta da Giuseppe Calabrese, hanno garantito un ottimale controllo del dolore e ottimizzazione dei tempi di ripresa con un decorso post operatorio totale di soli 9 giorni per il tipo di chirurgia estrema, sottolineano dall’Arnas Garibaldi, secondo cui “il mantra della multidisciplinarietà è sempre più pregnante e caratterizza con decisione l’azione di un complesso operatorio intriso di grandi professionalità e di tecnologia avanzata”.
“Non bisogna sorprendersi di certi risultati – ha detto Fabrizio De Nicola, Direttore Generale dell’Arnas Garibaldi – in quanto nella sanità siciliana esistono talune realtà d’eccellenza. L’equipe guidata dal dottore Nicola Cinardi, con cui mi complimento sinceramente, si distingue per la capacità di introdurre soluzioni chirurgiche all’avanguardia. Il difficile intervento eseguito, peraltro il primo di questo genere a nostra conoscenza, serve a rimarcare come l’alta specialità dell’Arnas Garibaldi si confermi ancora una volta affidabile e vincente”.
– foto ufficio stampa Arnas Garibaldi di Catania –
(ITALPRESS).
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