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La dieta mediterranea è salutare, ma poco seguita: bisogna educare i giovani

La dieta mediterranea è salutare, ma poco seguita: bisogna educare i giovani

ROMA (ITALPRESS) – Un’alimentazione equilibrata è la base del benessere fisico e mentale: mangiare bene non vuole solo dire nutrirsi ma prendersi cura di sé, prevenire le malattie, migliorare la qualità di vita. La dieta mediterranea occupa un posto di eccellenza tra i modelli alimentari riconosciuti a livello mondiale per i suoi benefici. Dichiarata patrimonio immateriale dell’umanità dall’Unesco, la dieta mediterranea si fonda su alimenti semplici e naturali; frutta e verdura di stagione, cereali integrali, legumi, pesce, olio extravergine d’oliva, frutta secca e un consumo moderato di latticini e carne.

Questa combinazione garantisce un apporto bilanciato di fibre, antiossidanti, grassi buoni, vitamine e sali minerali, ma la dieta mediterranea è molto più di un elenco di alimenti, è uno stile di vita fatto di convivialità, rispetto per il territorio e per i ritmi naturali, una scelta di salute, sostenibilità e consapevolezza.

I cardini della dieta mediterranea sono prevalentemente alimenti di origine vegetale, ma non solo frutta e verdura: ci sono cereali integrali, legumi, frutta secca e olio extravergine d’oliva. La dieta mediterranea comprende anche alimenti di origine animale, non è una dieta vegetariana: possiamo alternare le fonti proteiche come uova, carni bianchi e pesce. È però anche valorizzazione dei prodotti locali, un insieme di valori che va riscoperto”, ha detto Anna Tagliabue, presidente della Società italiana di nutrizione umana (Sinu) e docente di Scienze dell’alimentazione all’Università di Pavia, intervistata da Marco Klinger per Medicina Top, format tv dell’agenzia di stampa Italpress.

Stando alle valutazioni della Sinu, spiega Tagliabue, “la dieta mediterranea, pur essendo un patrimonio dell’Unesco, viene seguita davvero poco: nella nostra alimentazione ci sono sicuramente degli eccessi legati soprattutto al sale, allo zucchero e al vino. Il latte invece rimane un alimento fondamentale anche nell’adulto, è una fonte preziosa sia di proteine nobili sia di minerali come il calcio: non va usato solo in caso di intolleranza al lattosio, ma può essere sostituito. Non c’è nessuna base scientifica sulla relazione tra latte e tumori: al contrario per alcuni tumori, come quelli del colon retto, sembra esserci un effetto protettivo”. Un altro aspetto su cui si sofferma la presidente della Sinu è che “non si può parlare di dieta sana senza parlare di dieta sostenibile, sono due concetti paralleli: il modello mediterraneo rappresenta entrambe queste realtà, perché una dieta a base prevalentemente vegetale è chiaramente più sostenibile rispetto a una ricca di prodotti di origine animale; se teniamo presente che un modello di dieta mediterranea aiuta a prevenire molte malattie croniche possiamo pensare che ci sia un risparmio in termini economici e sanitari”.

Tagliabue focalizza poi l’attenzione sugli errori da non commettere: “In Italia siamo troppo abituati al gusto salato, quindi a volte aggiungiamo altro sale a tavola e questo andrebbe evitato; anche l’eccesso di zucchero è un problema, spesso si sostituisce la frutta con il dolce; andrebbe ridotto anche l’uso di prodotti pronti e trasformati. D’altra parte andrebbe modificato anche l’utilizzo troppo limitato di vegetali e legumi: le indagini sui consumi ci dicono che oltre la metà degli italiani si nutre di meno di una porzione al giorno di frutta, verdura e cereali integrali; inoltre il 70% degli italiani mangia solo una porzione di legumi a settimana”. 

In chiusura una lunga riflessione sui possibili strumenti per sensibilizzare le nuove generazioni alla dieta mediterranea: “Bambini e ragazzi non sfuggono agli errori alimentari degli adulti, anche loro mangiano poca frutta, poca verdura e pochi latticini: a quell’età sarebbero invece molto utili. Dobbiamo però renderci conto che spesso i ragazzi, soprattutto gli adolescenti, traggono molte informazioni dai social: forse possiamo usarli per fare controinformazione, su questo la Sinu è molto impegnata e molto presente per dare informazioni corrette, senza nulla togliere naturalmente al valore della famiglia e della scuola che sono i luoghi primari di educazione; forse usando strumenti un po’ meno scontati, ad esempio facendo corsi di cucina a scuola o coinvolgendo i ragazzi nella preparazione dei pasti e nel contenimento degli sprechi a casa, toccheremmo argomenti su cui i giovani sono molto sensibili. Bisogna dedicare più attenzione a quello che mangiamo e gustare di più il cibo: meglio pensare alla qualità più che alla quantità e riprendere a cucinare, utilizzando più alimenti freschi”.

-Foto tratta da video Medicina Top-
(ITALPRESS).

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