BAVENO (VERBANIA) (ITALPRESS) – L’industria turistica posiziona l’Italia al settimo posto in Europa per incidenza del settore sul Pil nazionale, piazzandosi davanti a competitor quali Francia e Germania. Le analisi svolte da OpenEconomics stimano un effetto diretto e indiretto della spesa turistica sul Pil nazionale annuo pari a circa 255 miliardi di euro, che corrispondono al 13% del Pil italiano e a un moltiplicatore di 2,5. L’attivazione diffusa e profonda delle catene del valore coinvolte dal turismo è responsabile in maniera diretta e indiretta della creazione di 3 milioni di posti di lavoro stabili a tempo pieno distribuiti su tutto il territorio nazionale. Il settore del turismo costituisce una chiave strategica alla base dell’economia italiana: nel 2023 si stima che la spesa del comparto turistico ammonterà a 155,2 mld. Poco meno di 1/3 della spesa turistica deriva dal comparto internazionale: il maggior contributo nel primo semestre del 2023 proviene dalla Germania (2,9 mld ), seguito da Stati Uniti (2,7 mld ) e Regno Unito (2,1 mld ). E’ partendo da questi dati che a Baveno, sul ramo piemontese del Lago Maggiore, voluti dal ministro del Turismo, Daniela Santanchè, è in corso il Forum Internazionale del Turismo. Presenti, oltre agli operatori del settore, numerosi esponenti del governo Meloni – che raggiungerà Baveno nella mattinata di domani -, dal vicepremier Antonio Tajani al ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, dal presidente del Senato Ignazio La Russa al presidente di Confindustria Carlo Bonomi. “Dobbiamo avere l’ambizione di fare ritornare la nostra nazione al primo posto del posto nella classifica di tutti i Paesi del mondo – ha detto Santanchè -. Se il turismo è l’oro della nostra nazione bisogna essere consequenziali perchè diventi la prima industria del Paese. Il tema non è quello di scippare il turismo alle Regioni ma di coordinarci e di muoverci insieme”. “Dobbiamo guardare al futuro, sapendo che per forza di cose il futuro significa internazionalizzazione e quindi bisogna a pensare di essere un punto di attrazione mondiale. L’Italia è un Paese di attrazione dal punto di vista morale, ma non dei numeri – ha detto il presidente del Senato, Ignazio La Russa -. La percezione dell’insicurezza, soprattutto nel meridione, finora ci ha creato un danno enorme al nostro turismo. Anche le piccole leggi che puniscono i borseggiatori, che tentano di mettere al riparo i turisti da insicurezza possono diventare un elemento essenziale per la filiera del tursimo”. “Oggi annunciamo che abbiamo raddoppiato i fondi del Pnrr nell’agricoltura passando da 3,6 miliardi a praticamente il doppio sull’agrisolare e sulle filiere di produzione che garantiscono questi prodotti. E’ una notizia molto rilevante che va incontro all’interesse del mondo dell’associazionismo, del territorio e dell’offerta anche a disposizione del turismo” ha detto il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida. Nel corso del 2023, il turismo italiano si è riavvicinato ai numeri record segnati nel 2019, con un -1,7% nelle presenze nelle strutture ricettive e un -0,1% nei passeggeri sui voli, e con il 2023 ancora da chiudere, sarà un dato che finirà in pareggio, se non anche con un sorpasso, tenendo conto del +22% di prenotazioni aeree rispetto l’anno precedente della stagione autunnale. De tema ha parlato anche il ministro delle Imprese e del Made In Italy, Adolfo Urso, in collegamento video, che ha spiegato “Nel trasporto aereo stiamo lavorando in maniera significativa affinchè ci siano più tratte coperte, più voli e quindi più potenzialità per i passeggeri nel nostro Paese. Tutte le compagnie aeree dopo il nostro provvedimento contenuto nel Decreto Asset,ci hanno presentato piani di ulteriori incrementi di voli e di tratte nel nostro pese perchè stiamo garantendo un mercato più trasparente e competitivo e nel contempo tutelando il cittadino utente”. Presente anche il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, che ha detto: “Il turismo può sicuramente diventare la prima industria italiana, anzi la competizione fa bene. E’ un’industria molto particolare, forse sottovalutata che può dare grandi soddisfazioni al nostro Paese. Oggi credo che ci sia una voglia di Italia nel mondo che non c’è mai stata. L’industria del turismo può trainare anche l’industria manifatturiera più classica e viceversa. Noi abbiamo un petrolio che è il nostro turismo che dobbiamo saper valorizzare e sfruttare meglio”.(ITALPRESS).
Foto: Ministero del Turismo