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Flotilla, Tajani “I civili non si aiutano forzando il blocco navale di Israele, ci ripensino”

Flotilla, Tajani “I civili non si aiutano forzando il blocco navale di Israele, ci ripensino”

ROMA (ITALPRESS) – “Su Gaza la situazione è molto più pericolosa di quanto possa apparire: forzare il blocco navale di Israele, entrare nelle acque di Gaza è del tutto sconsigliabile. Dobbiamo fare di tutto per non mettere a rischio le vite dei militanti della Flotilla ma, permettetemi, anche dei nostri militari che sono lì a fare un’azione di protezione civile, non a combattere”. Così il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in un’intervista al Corriere della Sera. “Tutti vogliamo una de-escalation, e stiamo facendo tutto il possibile perché gli aiuti umanitari che Flotilla trasporta arrivino davvero a destinazione. È così che si aiuta la popolazione civile, come sta facendo l’Italia, che siamo il primo Paese europeo per accoglienza dei palestinesi. Non è forzando un blocco navale di un Paese in guerra che si aiutano i civili”, sottolinea. La mediazione che prevede che il patriarcato di Gerusalemme faccia da tramite per far arrivare gli aiuti è fallita? “Al momento è stata rifiutata, ma ci auguriamo che ci ripensino e si continui a lavorare. Noi insistiamo: se l’obiettivo è offrire aiuto alla popolazione di Gaza, possiamo trovare modi per portare gli aiuti. È l’unica soluzione possibile per evitare rischi altissimi”, spiega.

Con gli italiani a bordo della Flotilla, “siamo in contatto dal primo giorno con loro, l’Unità di crisi della Farnesina segue passo passo la missione, e la nostra nave militare è lì non per ingaggiare azioni militari con qualcuno, ma eventualmente per dare aiuto se mai fosse necessario. Aiuto civile appunto, non militare. Siamo anche pronti a riportare a casa chiunque lo chiedesse. Ma lo ribadisco: non possiamo rischiare la vita dei nostri militari, comunque la si pensi sulla missione: questo non è in discussione”, conclude Tajani.

– foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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