VERONA (ITALPRESS) – Il Parmigiano Reggiano torna al Vinitaly per declinare i suoi infiniti sapori, abbinato a vini e distillati, in un momento in cui si celebra il Made in Italy famoso in tutto il mondo. Non è un caso se le esportazioni di Parmigiano Reggiano rappresentano il 43% del mercato, gran parte in Europa, moltissimo in America, il primo mercato estero.
“Siamo fieri di lavorare questo prodotto che è un pò l’ambasciatore italiano nel mondo – sottolinea Fabrizio Raimondi, responsabile relazioni esterne del Consorzio -. Abbiamo la fortuna di avere un prodotto estremamente versatile e di poterci sposare nei modi più diversi, in un viaggio che va dall’aperitivo al dessert. Non a caso fino al 17 aprile si alterneranno degustazioni di varie stagionature e biodiversità della Dop, in pairing con Chianti Classico, Franciacorta, Lambrusco, Valpolicella, birre ed altre prestigiose etichette, fino al ritorno di un “matrimonio” inusuale con le grappe trentine, in collaborazione con Istituto Tutela Grappa del Trentino”.
Presidente dell’Istituto è Alessandro Marzadro. A lui, e a Simone Ficarelli, Assaggiatore di Parmigiano Reggiano, il compito di accompagnare gli ospiti in un’esperienza sensoriale unica, fatta di sapori, anche contrastanti, che amplificano le caratteristiche reciproche, ad esempio la grappa bianca, più giovane, abbinata ad un gigante di 80 mesi.
“Stiamo creando una bella tradizione – assicura Marzadro -. Sicuramente questo abbinamento può sembrare strano, in realtà il distillato si presta soprattutto nel momento in cui abbiamo sapori forti. Quando parliamo di grappa trentina parliamo di un piccolo territorio con una grande vocazione: 24 piccole aziende che da sempre producono grappa con la massima qualità possibile. E’ un momento molto favorevole, questo. Il consumatore cerca sapori ed esperienze, non tanto il tenore alcolico e la nostra grappa ha tutte le caratteristiche per tradizione, tecnica e complessità aromatica. Per la degustazione di oggi abbiamo scelto tre tipologie, due invecchiate 18 e 24 mesi e una grappa bianca, così da riuscire a far capire la grande diversità che c’è sotto la parola grappa”.
“E’ fantastico, sono due territori che ci parlano di origine, passione, tradizione – aggiunge Simone Ficarelli -. Le tre grappe abbinate sono eccellenti. E i risultati, abbinati alle stagionature del Parmigiano che abbiamo scelto, sorprendenti. Se il risultato fosse scontato, sarebbe finita la magia. La stagionatura, diciamo che è il quarto ingrediente del Parmigiano Reggiano, oltre al latte sale e caglio. Il tempo è un quinto ingrediente, la passione del casaro. La stagionatura sono le stagioni che vanno ad incidere sui fenomeni di fermentazione, regalandoci ogni volta colori profumi e sensazioni diverse, sempre in evoluzione. La cosa fantastica dell’abbinamento è che è soggettivo. Diciamo che l’abbinamento migliore è sempre quello che soddisfa di più il nostro palato”.
“Il Parmigiano Reggiano è un prodotto unico», ha dichiarato Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano – ma ce n’è uno per tutti i gusti: la biodiversità delle razze bovine, le stagionature e i prodotti “certificati” offrono gusti, sapori, sfumature ed emozioni estremamente variegate. E’ tutto questo a renderlo diverso dagli altri formaggi e a far sì che non sia solo un prodotto di estrema versatilità e distintività, ma un simbolo del Made in Italy in grado di conferire un tocco di carattere unico ai piatti, di figurare nei menù dei migliori chef del mondo e, al contempo, di abbinarsi con disinvoltura a vini, birre e distillati. Se il Parmigiano Reggiano è un prodotto d’eccellenza così amato nel mondo, infatti, non è solo grazie alla sua bontà e salubrità: è anche perchè è un ingrediente fondamentale in aperitivi, cene e in tutti quei momenti di condivisione e celebrazione trascorsi con la famiglia e con gli amici”.
Le degustazioni continuano e dopo il Vinitaly, la prossima occasione per scoprire il Parmigiano Reggiano da vicino, sarà la riedizione dell’iniziativa Caseifici Aperti, in programma sabato 20 e domenica 21 aprile. Al sito internet del Consorzio c’è l’elenco dei caseifici che aderiscono all’iniziativa, con la possibilità di prenotare la visita.
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(ITALPRESS).
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