
ROMA (ITALPRESS) – Il Ministero dell’Università e della Ricerca ha completato, d’intesa con le Regioni, l’assegnazione delle risorse europee aggiuntive pari a 150 milioni di euro destinate alle borse di studio universitarie per l’anno accademico 2025/2026. Le risorse, autorizzate dal Consiglio dell’Unione europea nell’ambito della revisione del PNRR approvata lo scorso novembre, sono state ripartite a seguito del parere favorevole espresso dalla Conferenza Stato Regioni.
Si tratta del secondo anno accademico consecutivo per il quale il Ministero ottiene dalla Commissione europea finanziamenti aggiuntivi rispetto a quelli originariamente previsti nel PNRR Italia, a conferma di un rafforzamento strutturale dell’impegno pubblico a sostegno del diritto allo studio universitario.
“Le borse di studio sono un investimento concreto sul futuro del Paese. Rafforzano un sistema che sostiene gli studenti meritevoli, promuove l’equità e contribuisce a rendere l’università sempre più accessibile e inclusiva”, afferma il ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini.
Grazie a queste risorse, il totale complessivo dei fondi destinati dal MUR alle borse di studio universitarie raggiunge 708 milioni di euro. I 150 milioni di euro PNRR si aggiungono infatti alle risorse ordinarie del Fondo statale integrativo per le borse di studio (FIS), pari a circa 558 milioni di euro, già interamente assegnate: 431 milioni erogati a titolo di acconto nel giugno 2025 e 127 milioni di euro recentemente avviati a saldo. L’assegnazione delle risorse permetterà alle Regioni e agli Enti per il diritto allo studio di procedere all’attribuzione dello status di vincitore di borsa di studio a un numero più ampio di studenti, rafforzando in modo concreto il diritto allo studio universitario. Il decreto di riparto è stato formalizzato dal Ministero e verrà pubblicato in attesa della valutazione degli organi di controllo. Il Ministero dell’Università e della Ricerca evidenzia il valore del lavoro condiviso con le Regioni, che negli ultimi anni ha consentito una gestione più tempestiva ed efficace delle risorse per il diritto allo studio.
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