PALERMO (ITALPRESS) – Non ha dovuto scegliere fra pillola rossa o pillola blu come il Neo di Matrix ma che sia il Prescelto in pochi hanno dubbi. Pure Thiago Messi, il figlio di Leo, è un suo ammiratore e sogna di giocare un giorno al suo fianco. Sedici anni appena, 17 il prossimo 13 luglio, alla vigilia della finale degli Europei, Lamine Yamal è già una star e non solo del calcio spagnolo. Il ct de la Fuente, parlando di lui, sostiene che abbia il talento degli eletti e non è l’unico a pensarlo. Nato a pochi chilometri dal Camp Nou, altro segno del destino, papà marocchino e mamma originaria della Guinea Equitoriale, Lamine Yamal si è preso di prepotenza la scena nell’ultimo anno. In realtà già a settembre 2022 Xavi, che di talento se ne intende, lo aveva aggregato alla prima squadra del Barcellona e nell’aprile dello scorso anno gli ha regalato il debutto a 15 anni, 9 mesi e 16 giorni, il più giovane esordiente di sempre nella storia blaugrana. Di record di precocità ne verranno altri, in Liga, in Champions e soprattutto in nazionale: lo scorso settembre arriva la prima chiamata della Spagna, de la Fuente lo butta dentro contro la Georgia e Lamine va subito a segno, diventando allo stesso tempo il più giovane ad aver esordito e segnato con le Furie Rosse a soli 16 anni e 57 giorni. Velocità, dribbling, sterzate, gol ma anche assist, una capacità di saltare l’uomo impressionante: anche se lui si sente più vicino a Neymar, i paragoni con Messi, un altro che dalla Masia si è fatto largo fra i grandi, sono già arrivati puntuali. E Lamine? In ritiro si è portato i libri per studiare, perchè ha ancora la scuola dell’obbligo da finire e poco tempo davanti visto che potrebbe giocare anche alle Olimpiadi di Parigi. Perchè i piedi sono importanti ma la testa conta anche di più e quella di questo ragazzino sbarbatello sembra già quella di chi vuole ritagliarsi uno spazio nella storia.
pia/ari/gm/gtr
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