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“Libertà che pensavamo acquisite da tempo, grazie allo sforzo, all’impegno, al sangue versato dai nostri padri, rischiano di essere rimessi in discussione. Lo sciopero va allora inteso come grido di allarme alla società civile, ai tanti uomini e donne di buona volontà che avranno la capacità e la voglia di ascoltarlo. Questo è il primo passo perché al di là di quello che accadrà, se le nostre istanze verranno ascoltate, in realtà quello che sarà previsto saranno una serie di iniziative, ma non necessariamente di sciopero, attenzione, ma iniziative rivolte alla cittadinanza per spiegare dove sta la verità e dove la propaganda” conclude.
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