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Bankitalia “Imprese pessimiste, pesa l’incertezza per i dazi Usa”

ROMA (ITALPRESS) – La quota di imprese che prevedono un’espansione delle vendite nel secondo trimestre “supera quella di chi ne prefigura una contrazione. Nell’industria in senso stretto e nei servizi le attese continuano a essere favorite dell’impulso fornito dalla domanda estera. Al miglioramento delle attese sulla domanda si sono associate prospettive più favorevoli per l’occupazione nel secondo trimestre dell’anno, specialmente fra le imprese di minore dimensione. Nell’industria in senso stretto e nei servizi, la quota delle imprese che prevedono di espandere la propria compagine è sensibilmente cresciuta, a fronte di un calo di chi ne prevede una contrazione. Nelle costruzioni, la quota di aziende che si attendono un aumento del numero degli occupati è rimasta pressochè invariata, a fronte di una riduzione di 2 punti di chi ne prefigura un ridimensionamento”. Così la Banca d’Italia nell’indagine sulle aspettative di inflazione e crescita relativa al primo trimestre. La percentuale di aziende che prevedono un aumento delle retribuzioni orarie dei propri dipendenti nei prossimi 12 mesi “è cresciuta sia nelle costruzioni sia, in misura contenuta, nell’industria in senso stretto e nei servizi”. 

Nelle valutazioni delle aziende “gli aumenti salariali sarebbero nel complesso contenuti; per il 64% delle aziende non supereranno il 2%. Pur registrando un moderato progresso, le attese delle imprese sulle proprie condizioni operative nei prossimi tre mesi rimangono complessivamente deboli, con dinamiche settoriali eterogenee: nell’industria in senso stretto il saldo negativo tra i giudizi di miglioramento e di peggioramento si è decisamente attenuato, mentre è marginalmente peggiorato nei servizi; il saldo è rimasto appena positivo nelle costruzioni. Sulle prospettive continuano a gravare principalmente l’incertezza economico-politica e l’andamento dei prezzi del gas, dell’elettricità e, in misura più contenuta, del petrolio. Le imprese, soprattutto quelle dell’industria in senso stretto, hanno segnalato anche crescenti timori connessi allo scenario internazionale. In particolare, il 44% delle imprese esportatrici si attende che nei prossimi 12 mesi le politiche commerciali restrittive degli Stati Uniti avranno un effetto negativo sul volume delle loro vendite in quel mercato, con un’intensità media o elevata in circa due terzi dei casi. Le preoccupazioni sono più accentuate fra le aziende del Nord Ovest”.

“Il saldo tra i giudizi favorevoli e quelli sfavorevoli sulle condizioni per investire è risultato negativo ed è pressochè uguale in tutti i settori: nell’industria in senso stretto è lievemente risalito, mentre nei servizi e nelle costruzioni è peggiorato in misura significativa, riducendosi di 12 e di 9 punti percentuali rispettivamente; la flessione è particolarmente acuta fra le imprese di costruzione più attive sul mercato residenziale. Secondo le imprese dell’industria in senso stretto e dei servizi, le condizioni di accesso al credito sono rimaste sostanzialmente stabili, così come la posizione complessiva di liquidità, che per oltre il 90 per cento delle imprese non prefigura significative criticità nel prossimo trimestre. Nel comparto delle costruzioni si sono invece lievemente deteriorati i giudizi sulle condizioni di accesso al credito; la quota di imprese che valutano sufficiente la posizione complessiva di liquidità è salita (al 73%, dal 68%) a scapito principalmente di chi la considera più che sufficiente. Le imprese continuano a prefigurare un’espansione della spesa nominale per investimenti nell’anno in corso. Il saldo tra la quota di imprese che prevedono un incremento degli investimenti e quella di chi si attende un calo è rimasto nel complesso pari a circa 13 punti percentuali: è cresciuto nell’industria in senso stretto, mentre si è ridimensionato nei servizi e soprattutto nelle costruzioni. Il saldo è sceso fra le imprese di maggiore dimensione”.

-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

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