Il calcio moderno vive di simboli e di scelte che, a volte, sembrano ignorare la memoria recente. Gianluigi Donnarumma, miglior portiere dell’ultima Champions League, eroe dell’Europeo 2021 e colonna dell’Italia, si ritrova oggi in una situazione paradossale: fuori rosa al Paris Saint-Germain, iin scadenza di contratto a giugno 2026, solo perché non ha accettato il rinnovo proposto. Il club francese ha deciso di puntare su Lucas Chevalier, giovane vice di Maignan in nazionale francese, e di mettere da parte il portierone azzurro, come già fece in passato con Mbappé.
Sul piano tecnico, la spiegazione ufficiale parla di esigenze di gioco: Luis Enrique vuole un portiere “totale”, protagonista anche nella costruzione dal basso, e ritiene Chevalier più adatto a quel tipo di manovra. Ma nessuno può ignorare il contesto contrattuale: un ingaggio pesante (12,7 milioni lordi) e un mancato accordo per il rinnovo hanno accelerato la rottura. Per il PSG, meglio iniziare subito il nuovo ciclo; per Donnarumma, il futuro è improvvisamente un rebus.
La notizia ha fatto infuriare Rino Gattuso, nuovo commissario tecnico della Nazionale, che conosce Gigio dai tempi del Milan e non ha mai nascosto la sua totale fiducia. In effetti, i numeri e i ricordi sono lì a sostenerlo: decisivo ai rigori a Wembley, protagonista assoluto all’Europeo 2024, insuperabile nei momenti che contano. Con lui tra i pali, l’Italia ha costruito molte delle sue speranze recenti.
Il problema, ora, è la tempistica. A settembre si aprono le qualificazioni mondiali con due sfide cruciali contro Estonia e Israele, partite che l’Italia deve vincere con margine per tenere vive le possibilità di qualificarsi direttamente, evitando il rischio playoff. Gattuso non può permettersi distrazioni o cali di rendimento, e un Donnarumma “disoccupato” o lontano dal campo rischia di pagare dazio in termini di ritmo gara e concentrazione.
Sul mercato, i club interessati non mancano. Chelsea e Manchester United hanno sondato il terreno, ma l’operazione resta complessa: servono 30-40 milioni di cartellino e la disponibilità a sostenere un ingaggio da top player. Nessuna italiana, oggi, sembra in grado di farsi avanti. È probabile che la soluzione arrivi dall’Inghilterra o da un top club europeo pronto a investire su di lui subito.
Per l’Italia, la priorità è una sola: avere Gigio al massimo della forma e della serenità mentale quando servirà blindare la porta azzurra. Perché, in una corsa mondiale che si preannuncia tirata, le parate del numero uno saranno fondamentali. E perderlo, o ritrovarlo arrugginito, sarebbe un lusso che la Nazionale non può permettersi.
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