
“Gli elementi fondamentali, dal punto di vista delle imprese, sono due – ha aggiunto -. Il primo è quello della riduzione dei costi energetici: in Italia ad esempio si sconta un costo dell’energia che è drammaticamente superiore a quello di altri paesi e quindi minaccia la competitività. Il secondo è quello di avere certezze perché le imprese per programmare investimenti hanno bisogno di una visione a medio termine, di una strategia. Questa discrasia tra quello che si annuncia e quello che si fa, e i cambiamenti di rotta a distanza di poco tempo, sono forse ciò che rende gli imprenditori più scettici. Nel mondo del riciclo, nato anche per ovviare alla storica scarsità italiana di materie prime, si aggiunge anche la carenza di impianti e la lunghezza degli iter autorizzativi, e per le imprese lo scenario non è certo roseo”.
fsc/gtr
(Fonte video: Utopia Studios)