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Disturbi stagionali dell’umore, la latitudine è la prima causa


MILANO (ITALPRESS) – I disturbi stagionali dell’umore, conosciuti anche con l’acronimo SAD, ‘seasonal affective disorder’, sono un insieme di sintomi che si manifestano in modo ciclico e ricorrente durante le stagioni con meno luce solare, tipicamente l’autunno e l’inverno. Chi ne è colpito, tende ad avere un umore basso persistente e a dormire di più, o al contrario a non riuscire a riposare e in ogni caso sentirsi stanco e senza energie. Questi disturbi possono incidere notevolmente sulla qualità della vita, sia in ambito personale che nella sfera lavorativa.
All’avvicinarsi del Natale, poi, il quadro può peggiorare. La prospettiva delle feste è infatti legata a vissuti di malinconia e di ansia in chi soffre della cosiddetta ‘Christmas sad’, la tristezza del Natale. Sono questi alcuni dei temi trattati da Claudio Mencacci, medico psichiatra, presidente della società italiana di neuropsicofarmacologia e direttore emerito del dipartimento di neuroscienze e salute mentale dell’ASST Fatebenefratelli – Sacco di Milano, intervistato da Marco Klinger, per Medicina Top, format tv dell’agenzia di stampa Italpress.
“Molte persone soffrono di disturbi stagionali dell’umore a seconda della latitudine, dipende principalmente da questo, e quindi soprattutto svedesi, norvegesi, finlandesi – ha esordito – Il tema della latitudine è importante, ci dice quanta luce abbiamo. In Italia la percentuale di chi soffre di un disturbo stagionale va dal 3.5% fino a, nella sua forma sotto soglia, oltre l’11%, è una quota importante. Ne soffre molto di più il genere femminile di quello maschile, il rapporto è di 6 a 1 – ha rivelato Mencacci – E’ un dislivello molto forte e ci dice quanto il genere femminile sia molto più implicato nella natura dei ritmi giornalieri, mensili e annuali e soprattutto del suo rapporto con la luce”.

fsc/gsl

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