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Don Maurizio Girolami nuovo preside della Facoltà Teologica Triveneto

PADOVA (ITALPRESS) – Don Maurizio Girolami è il nuovo Preside della Facoltà teologica del Triveneto. Il Dicastero per la Cultura e l’Educazione lo ha nominato per il quadriennio 2024-2028. Il primo settembre don Girolami succede a don Andrea Toniolo, giunto al termine del suo mandato.
A don Andrea Toniolo la Facoltà esprime “un grazie sincero per il
servizio svolto con grande dedizione e competenza in questi anni”.
A don Maurizio Girolami esprime “vivissime congratulazioni e porge l’augurio di un proficuo lavoro a favore della comunità accademica”.
“La Facoltà – afferma don Girolami – vuole partecipare in modo sempre più intenso alla vita delle nostre chiese locali, perchè è per esse che esiste: i progetti di ricerca che in questi anni si sono avviati, e quelli che verranno aperti nel prossimo futuro, vogliono essere un luogo di riflessione sulla vita delle comunità cristiane, perchè si possa pensare la fede con ogni intelligenza possibile, in un continuo dialogo con il tesoro della tradizione e in una inesausta ricerca di sapienza nei molti ambiti in cui si spiega la storia umana. Lo studio della teologia non è un tempo dedicato a una qualche teoria da applicare alla prassi, ma – ben radicati alla fonte della rivelazione e guidati da acuto spirito critico – un imparare modelli e criteri per capire, per discernere e per agire, affinchè ogni generazione possa vivere la gioia del vangelo dando il proprio specifico apporto a creare un mondo più giusto e fraterno”.
La questione didattica “oggi si pone come decisiva – aggiunge – per una buona trasmissione dei contenuti e per la costituzione di relazioni personali intergenerazionali che favoriscano la maturazione umana di tutti. La didattica, infatti, non è una serie di tecniche per apprendere, ma un multiverso fatto di relazioni e contenuti di cui il docente è chiamato a tenere conto, affinchè il suo insegnamento e testimonianza cristiana siano efficaci. Molto dipende dalla preparazione del docente, non solo come cultore della materia che insegna, ma anche del suo modo di porre domande, intercettare bisogni, analizzare il contesto sociale contemporaneo, creare legami tra il vangelo e la vita di oggi. C’è ancora strada da fare, ma il cammino è già iniziato bene, stando al gradimento globale dei nostri studenti”.
Per don Girolami “lo studio della teologia è intrapreso principalmente da persone che vogliono imparare a rendere ragione della fede ricevuta nel battesimo, essendo questo la sorgente di tutta la vita cristiana. Perciò, in generale, è compito specifico della Facoltà far maturare la consapevolezza dei doni ricevuti per metterli a servizio della vita della Chiesa. Le nostre comunità cristiane non potranno diventare polmoni spirituali per la gente del nostro tempo, se non si va oltre all’idea che la vita di fede si risolva nella partecipazione a qualche celebrazione”.
Don Girolami ritiene che sia “compito specifico della Facoltà aiutare i candidati al ministero ordinato a trovare motivazioni solide, robuste, ragionevoli e sensate a un tipo di vita che oggi, da tanti punti di vista, sembra aver perso lucentezza e fascino per molti giovani. L’attenzione al tessuto sociale ed ecclesiale, per l’indole pastorale-pratica della Facoltà, non può farci chiudere gli occhi di fronte a vissuti ministeriali affaticati e privi di slancio. Non certo per mancanza di generosità o di fede da parte dei ministri, ma perchè, essendo il loro ministero scaturito dalla chiesa e per la chiesa, non può essere nutrito che dalla vita della chiesa stessa e cioè dalla vivacità di fede delle comunità cristiane. Invece, troppo frequentemente, un ministro si trova in ampi spazi di solitudine e di marginalità, perchè privato di tutti quegli elementi che costituiscono la comunità. Non si tratta di solitudine affettiva, ma di isolamento pastorale e di disinteresse sociale. La Facoltà, che raccoglie seminaristi e religiosi di diverse diocesi e comunità religiose, crede che nello studio affrontato assieme si possano creare legami di amicizia e di passione apostolica affinchè in ciascuno nasca la voglia di corrispondere al meglio alla vocazione ricevuta”.
-foto ufficio stampa Facoltà Teologica del Triveneto-
(ITALPRESS).

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