Preparate i fazzoletti per il delizioso film in animazione che ha già conquistato il Festival di Cannes e ora la Festa del Cinema di Roma, dove è stato appena presentato nella sezione parallela Alice nella città.
Flow – Un mondo da salvare esce nelle sale italiane il 7 novembre (distribuito da Teodora Film) e arriva in proiezione speciale il 22 a New York e Los Angeles per poi debuttare nei cinema americani il 6 dicembre.
Lo firma (quasi interamente) il lettone Gints Zilbalodis, che, appena trentenne, si appresta a diventare il nuovo “golden boy” del cinema di animazione internazionale. Un autodidatta che ha realizzato il suo primo corto a 17 anni e a 25 ha vinto il più importante festival di animazione del mondo, quello di Annecy, presentando il suo primo lungometraggio, Away, del quale era produttore, regista, sceneggiatore, animatore, montatore, direttore della fotografia e anche compositore.
Flow è il suo secondo film e vede protagonista un tenerissimo gatto nero (del quale vi innamorerete a prima vista) che vive in una casa disabitata in mezzo a un bosco popolato soltanto da animali. Non si capisce che fine abbiano fatto gli esseri umani (lo stesso proprietario del gatto sembra aver lasciato la sua casa in fretta e furia, il letto disfatto, gli oggetti quotidiani abbandonati) ma presto sopraggiunge un’inondazione che sommerge la campagna arrivando fino oltre il tetto della casa. Al nostro felino non resta dunque che trovare rifugio in una barca alla deriva, e gli toccherà affrontare una serie di avventure insieme a una piccola banda di altri animali, tutti diversi tra loro.
Senza alcuna voce narrante e senza che per tutta la durata del film venga pronunciata una sola parola, Flow (che del resto significa “flusso”, e rimanda al fluire dell’acqua, ma, metaforicamente, anche delle emozioni) riesce a commuovere lo spettatore con la purezza della sua storia, i cui protagonisti sono creature innocenti che lottano per la propria sopravvivenza in un mondo fantastico e apocalittico. Con un finale agrodolce, che ci ricorda come ogni cambiamento porti sempre con sé vittoriosi e vinti.
«Penso che l’animazione possa andare più in profondità nel subconscio degli spettatori di quanto riesca a fare un film ripreso dal vivo. L’animazione non è influenzata da barriere culturali o linguistiche, può essere molto più universale e primordiale. Ma, allo stesso tempo, non credo che dovrebbe essere vista come qualcosa di diverso. È solo un’altra tecnica narrativa» spiega Zilbalodis.
E ancora: «Non tutto è spiegato nel film, per esempio non sappiamo perché arrivi l’inondazione, l’obiettivo però non era creare un enigma da risolvere, ma offrire al pubblico un’intera esperienza da abbracciare, un film aperto che continui a farci pensare dopo averlo visto».
Al momento Flow è anche già considerato tra i favoriti alla corsa ai prossimi Academy Awards.
L’articolo <i>Flow – Un mondo da salvare</i>: arriva al cinema il commovente film di animazione di Gints Zilbalodis proviene da IlNewyorkese.
– di Elisabetta Colangelo