
Regno Unito è sufficientemente calda per favorire la diffusione e la proliferazione dell’insetto e dunque non sussistono i presupposti per il blocco del commercio. Questa decisione è stata accolta con grande favore dagli operatori nazionali del settore, per i quali il mercato britannico rappresenta grande interesse: il valore dell’export era stato di 42 milioni di euro
nel 2024 e con i tre mesi di stop aveva subito un calo del 3,2%.
gsl