
ROMA (ITALPRESS) – Nel terzo trimestre l’Istat stima che il prodotto interno lordo, espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2020, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, sia rimasto stazionario rispetto al trimestre precedente e sia cresciuto dello 0,4% in termini tendenziali.
Il terzo trimestre del 2025 ha avuto quattro giornate lavorative in più rispetto al trimestre precedente e lo stesso numero di giornate lavorative rispetto al terzo trimestre del 2024. La variazione congiunturale è la sintesi di un aumento del valore aggiunto nel comparto dell’agricoltura, silvicoltura e pesca, di una diminuzione in quello dell’industria e di una stazionarietà in quello dei servizi. Dal lato della domanda, vi è un contributo negativo della componente nazionale (al lordo delle scorte) e un apporto positivo della componente estera netta. La variazione acquisita per il 2025 è pari allo 0,5%.
A SETTEMBRE OCCUPATI +67MILA UNITÀ SU MESE E +176MILA UNITÀ SU ANNO
A settembre 2025, su base mensile, secondo le stime preliminari Istat, la crescita degli occupati e dei disoccupati si associa al calo degli inattivi. L’aumento degli occupati (+0,3%, pari a +67mila unità) coinvolge le donne, i dipendenti permanenti e tutte le classi d’età ad eccezione dei 35-49enni che risultano in diminuzione; calano anche i dipendenti a termine, mentre risultano sostanzialmente stabili gli uomini e gli autonomi. Il tasso di occupazione sale al 62,7% (+0,2 punti). L’aumento delle persone in cerca di lavoro (+2,0%, pari a +31mila unità) si osserva tra gli uomini, i 15-34enni e tra chi ha almeno 50 anni, mentre tra i 35-49enni e le donne il numero di disoccupati diminuisce. Il tasso di disoccupazione sale al 6,1% (+0,1 punti), quello giovanile al 20,6% (+0,9 punti). La diminuzione degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-0,8%, pari a -99mila unità) interessa gli uomini, le donne e tutte le classi d’età ad eccezione dei 35-49enni, tra i quali il numero di inattivi cresce.
A settembre 2025, su base mensile, secondo le stime preliminari Istat, la crescita degli occupati e dei disoccupati si associa al calo degli inattivi. L’aumento degli occupati (+0,3%, pari a +67mila unità) coinvolge le donne, i dipendenti permanenti e tutte le classi d’età ad eccezione dei 35-49enni che risultano in diminuzione; calano anche i dipendenti a termine, mentre risultano sostanzialmente stabili gli uomini e gli autonomi. Il tasso di occupazione sale al 62,7% (+0,2 punti). L’aumento delle persone in cerca di lavoro (+2,0%, pari a +31mila unità) si osserva tra gli uomini, i 15-34enni e tra chi ha almeno 50 anni, mentre tra i 35-49enni e le donne il numero di disoccupati diminuisce. Il tasso di disoccupazione sale al 6,1% (+0,1 punti), quello giovanile al 20,6% (+0,9 punti). La diminuzione degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-0,8%, pari a -99mila unità) interessa gli uomini, le donne e tutte le classi d’età ad eccezione dei 35-49enni, tra i quali il numero di inattivi cresce.
– Foto d’archivio IPA Agency –
(ITALPRESS).
 
								 
     
    
        
      
     
    
        
      
     
    
        
      
     
    
        
      
     
    
        
      
     
    
        
      
     
    
        
      
     
    
        
      
     
    
        
      
     
    
        
      
								