MILANO (ITALPRESS) – Ogni individuo è unico e irripetibile. E in quanto tale, va curato. Anche in medicina l’approccio è fondamentale, soprattutto lo è in anni in cui il medico ha a disposizione un numero incredibile di dati, frutto anche dei tantissimi esami oggi possibili. In questo contesto, è forte la tentazione di fare diagnosi e somministrare cure limitandosi a seguire le raccomandazioni e le linee guida, insomma attenendosi a ciò che è stato individuato per il gruppo, senza porre attenzione all’unicità del paziente. Il dialogo approfondito e l’osservazione attenta, insieme agli esami considerati caso per caso necessari, permettono invece quel fare ipotesi che è la parte importante della professione medica intesa come attività squisitamente umana e ancora lontanissima dalle performance dell’intelligenza artificiale. Sono questi alcuni dei temi trattati da Lidia Rota, ematologa specialista in emostasi e prevenzione delle trombosi, malattie cardiovascolari, malattie della coagulazione ed embolia, nonché fondatrice e presidente di ALT, l’associazione italiana per la lotta alla trombosi, intervistata da Marco Klinger, per Medicina Top, format tv dell’agenzia di stampa Italpress.
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