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Nasce a Palermo “Chs-Sicily” hub di competenze Stem e ingegneristiche

PALERMO (ITALPRESS) – Nasce a Palermo la più importante community di competenze Stem e ingegneristiche del bacino del Mediterraneo. Si tratta del progetto CHS – Sicily (Competence Hub Stem), sviluppato dall’Università degli Studi di Palermo insieme a SmartEngineering, azienda di ingegneria industriale meccanica e meccatronica in continua crescita, con 12 sedi in Italia e 4 sedi all’estero, e pensato per creare e sviluppare in Sicilia e in particolare a Palermo la più importante Community di competenze legate alle materie cosiddette pesanti, vale a dire scienza, tecnologia, ingegneria e matematica, allo scopo di formare ed inserire nel mondo del lavoro i neolaureati e gli studenti in procinto di conseguire il titolo di studio. La Community STEM avrà in dotazione spazi operativi importanti per lo svolgimento, tra le altre cose, di servizi di consulenza ingegneristica di alto livello e progettazione di impianti in base alle richieste delle aziende. Un accordo, quello siglato dall’ateneo palermitano e dall’importante azienda capofila della community di Smart Industry, che ha tra gli obiettivi quello di realizzare una serie di attività negli ambiti di alta formazione, inserimento e riqualificazione professionale, ricerca e sperimentazione, coniugando le attività di alta formazione e l’inserimento lavorativo attraverso i percorsi di skill basate sul concetto ‘imparare lavorandò, con l’obiettivo di incentivare la permanenza delle risorse neolaureate in Sicilia ed evitare la consueta fuga di cervelli.
“Oggi chiudiamo un accordo estremamente importante con SmartEngineering, che da anni collabora con l’Università di Palermo per trovare professionalità all’interno di Unipa prima della laurea e per far sì che questi ragazzi abbiano un posto di lavoro di eccellenza – ha esordito il rettore di Unipa, Massimo Midiri -. Il confezionamento di un accordo quadro così definito apre a delle prospettive molto più importanti, non solo per il rapporto già esistente da anni che ha portato frutti significativi, ma nella logica di avere una grande azienda che collabora nelle scelte strategiche di un ateneo, il che significa rimodulare l’offerta formativa e un potenziamento di alcuni corsi che richiedono professionalità che servono al mondo del lavoro. Il messaggio è che questa Università oramai si proietta sempre di più verso una logica di netta compenetrazione verso l’impresa, non sono due ambiti staccati – ha aggiunto -. Questa cosa si sta verificando in chiave ormai sistematica, stiamo lavorando tutti nella logica dell’hub dell’ecosistema. Se noi riusciamo a creare in Sicilia queste competenze, daremo un rimedio alla fuga di cervelli che purtroppo si verifica ormai da molti anni e che porterà – ha concluso Midiri – a un depauperamento della nostra classe dirigente futura se non troviamo dei rimedi oggi”.
La percentuale dei dipendenti provenienti da Unipa attualmente in organico nelle sedi di SmartEngineering distribuite sul territorio nazionale ammonta al 20,4% del numero complessivo di dipendenti e tra questi il 19,4%, con età compresa tra i 27 e i 40 anni ricopre il ruolo di Project Leader, il 12,9%, con età compresa tra i 27 e i 29 anni, ricopre il ruolo di Project Manager, il 6,5%, con età compresa tra 30 e 31 anni, ricopre il ruolo di Responsabile Business Unit. Inoltre, da Unipa provengono anche i due terzi dei Tutor ambientali presenti in azienda. “E’ un progetto pensato diversi mesi fa, quando si dà concretezza è un bel momento. SmartEngineering è capofila di un gruppo di imprese del settore, lavoriamo per le multinazionali e progettiamo con loro impianti e macchinari – ha spiegato la presidente di SmartEngineering, Lia Grandi -. Ci siamo distribuiti su tutto il territorio italiano, abbiamo aperto a Palermo una sede a gennaio. Quest’anno siamo andati vicini alle Università da cui derivano i nostri talenti, è importante andare lì dove sono presenti, creando delle relazioni con i professori e devo dire che con Unipa c’è la relazione più proficua – ha aggiunto – Vogliamo cercare di evitare il flusso capitale umano da Nord a Sud, ma casomai portare business e industria in Sicilia, avvicinarci noi al capitale umano. A Palermo questo hub potrà accogliere fino a 250 risorse con tecnologie all’avanguardia per offrire servizi e consulenze non solo alle aziende già presenti sul territorio ma anche ai nostri clienti, presenti e futuri, e anche alle aziende in prospettiva presenti nel bacino del Mediterraneo. L’accordo con Palermo è il primo passo, il nostro impegno preso è di inserire tutti i neolaureati che superano la nostra selezione e fare percorsi formativi, cosicchè – ha concluso – possano essere loro stessi protagonisti per lo sviluppo della Sicilia”.
“L’aspetto più innovativo e il valore aggiunto più rilevante di tale iniziativa – ha sottolineato il professor Marco Cammalleri, ordinario di Meccanica Applicata, che ha promosso e curato la realizzazione di questo importante accordo – è che i nostri neolaureati provenienti dall’ampia platea di ingegneria meccanica, informatica, robotica, chimica, aerospaziale, elettrica, elettronica e ancora di ingegneria dei sistemi cyberfisici per l’industria e dell’energia, ma anche provenienti dalle scienze pure quali fisica, chimica e matematica, avranno la possibilità di essere traghettati dal mondo universitario a quello lavorativo istantaneamente e senza abbandonare la propria terra”. Un accordo che inevitabilmente ha delle ricadute positive anche per la città di Palermo e per la propria forza attrattiva, come ha sottolineato l’assessore all’urbanistica e alla pianificazione strategica del Comune di Palermo, Maurizio Carta: “Si tratta di rafforzare un ecosistema naturale, un accordo-integrazione tra alcuni soggetti che agiscono sistematicamente in una direzione, aiutandoli ad agire in modo ancor più integrato e consono. I soggetti che oggi hanno siglato questo accordo si ripromettono, ognuno per le loro competenze, di perseguire l’obiettivo nei tempi giusti e nelle modalità giuste. Per quanto riguarda il Comune di Palermo, attore naturale che deve accelerare alcuni processi di trasformazione, significa rafforzare il contesto adatto perchè un’iniziativa di questo genere trovi naturale impatto – ha spiegato l’assessore – Significa rendere la città più attrattiva in termine di sicurezza, di contesto, di connessione con ulteriori filiere. Non esistono più soltanto i luoghi formali di formazione, l’Università lo è, ma perchè non pensare che una formazione delle materie Stem non possa essere attivatore di processi di trasformazione e rigenerazione delle periferie. Dunque far sì che questo accordo serva ai giovani, alle imprese, all’Università, al Comune ma anche all’ultimo dei palermitani – ha concluso – Quest’ultimo, anche se non intercetterà direttamente questa iniziativa, ne vedrà il senso e gli impatti”.

– Foto: xd7/Italpress –
(ITALPRESS).

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