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Parkinson, la tecnologia avanzata al servizio della riabilitazione motoria e cognitiva

Parkinson, la tecnologia avanzata al servizio della riabilitazione motoria e cognitiva

ROMA (ITALPRESS/TRAME&TECH) – La malattia di Parkinson è la seconda patologia neurodegenerativa più diffusa dopo l’Alzheimer e ogni anno registra migliaia di nuovi casi in Italia. Accanto ai trattamenti farmacologici e alla fisioterapia tradizionale, la ricerca sta sperimentando innovazioni tecnologiche per migliorare la riabilitazione motoria e cognitiva dei pazienti.

Fondazione Don Gnocchi è tra gli enti che stanno analizzando l’impatto di strumenti come la realtà virtuale e la robotica in percorsi terapeutici sempre più avanzati. Uno degli studi più promettenti è Virtread-Pd, condotto presso Fondazione Don Gnocchi di Firenze. Il progetto ha esaminato l’efficacia della riabilitazione su tapis roulant con realtà virtuale aumentata, confrontandola con un protocollo tradizionale.

I pazienti che hanno seguito il trattamento immersivo hanno registrato miglioramenti significativi nella stabilità posturale e nelle funzioni cognitive, come attenzione e comunicazione verbale. Grazie all’integrazione della realtà virtuale, la riabilitazione è diventata più coinvolgente, offrendo un’esperienza dinamica in cui il paziente interagisce con scenari virtuali, come percorsi naturali o urbani, e svolge esercizi più stimolanti.

Un altro ambizioso programma di ricerca è Opera, sviluppato presso il Polo specialistico riabilitativo di Sant’Angelo dei Lombardi (AV). Questo progetto mira a creare una piattaforma robotica per il training cognitivo e motorio, combinando la realtà virtuale con l’impiego di TIAGo, un robot di servizio di PAL Robotics. L’obiettivo è rendere la riabilitazione più interattiva e adattiva, grazie a sensori indossabili e sistemi che monitorano la mimica facciale dei pazienti per ottimizzare il trattamento.

Oltre alla riabilitazione, la ricerca si concentra anche sulla diagnosi della malattia di Parkinson e dei parkinsonismi atipici. Il progetto Sandy, coordinato dall‘IRCCS di Firenze, analizza biomarcatori genetici e chimici nei fluidi corporei per identificare indicatori precoci della patologia. Minerva, invece, studia la saliva dei pazienti alla ricerca di proteine utili alla diagnosi e al monitoraggio della progressione della malattia. I nuovi approcci basati su realtà virtuale, robotica e analisi biomolecolare offrono prospettive sempre più personalizzate e mirate per i pazienti affetti da malattie neurodegenerative. Sebbene la ricerca sia ancora in corso, i risultati preliminari dimostrano che l’integrazione tra tecnologia e riabilitazione può migliorare sensibilmente la qualità della vita delle persone con Parkinson, ponendo le basi per nuovi modelli di terapia più efficaci e coinvolgenti.

– foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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