
Ci sono giornate che sembrano fatte apposta per ribadire gerarchie. La nona di campionato lo ha fatto con naturalezza, restituendo un’immagine chiara della testa della classifica in Serie A: Roma e Napoli continuano a guardare tutti dall’alto, condividendo la vetta a 21 punti. Due modi diversi di vincere, due idee di calcio che corrono parallele, due allenatori — Gasperini e Conte — che hanno imposto la loro impronta alle loro squadre, il gasp addirittura (sorprendentemente) in meno di tre mesi di stagione.
All’Olimpico, la Roma ha domato un Parma coraggioso ma ancora troppo leggero. Il 2-1 finale porta la firma di Hermoso e Dovbyk, ma soprattutto di una squadra che sa soffrire, sa cambiare pelle e ha imparato a chiudere le partite con la pazienza dei grandi. Gasperini ha costruito una formazione che unisce la sua tradizionale aggressività a una sorprendente maturità tattica.
A Lecce, invece, il Napoli di Conte ha vinto da squadra cinica, “contiana” nel senso più profondo del termine. Anguissa di testa ha risolto una partita complicata, sporca, in cui i campioni d’Italia non hanno brillato ma hanno mostrato di possedere ciò che contraddistingue i pretendenti al titolo: la capacità di vincere anche quando non funziona tutto. Dietro il gol, c’è la mano del tecnico leccese — un Napoli che non incanta, ma che oggi dà la sensazione di essere più pragmatico, più feroce, come lo era stato per larghi tratti la scorsa stagione.
Alle spalle delle due capolista, Milano prova a tenere il passo. L’Inter di Chivu ha ritrovato brillantezza dopo il passo falso del Maradona, battendo 3-0 la Fiorentina con una prestazione perfetta, agevolata dalla crisi senza fine viola: Calhanoglu, doppietta e leadership, e il gioiello di Sucic hanno rilanciato i nerazzurri al terzo posto, a tre punti dalla vetta. Il Milan, invece, ha perso un’altra occasione a Bergamo: Ricci ha illuso, Lookman ha gelato Allegri. Un pari che lascia rimpianti e domande sulla continuità rossonera. L’Atalanta di Juric, dal canto suo, sa solo pareggiare: la dea, peraltro unica squadra imbattuta della serie A, ha collezionato ben 7 pareggi sulle 9 partite giocate in campionato, se non è un record (più negativo che positivo, per una squadra che punta alla Champions) poco ci manca…
Dietro, si affaccia la realtà più sorprendente del campionato: il Como di Fàbregas, vittorioso ancora una volta e ora quarto in classifica, a conferma che il calcio italiano sa ancora raccontare favole moderne, anche se la realtà societaria in riva al Lago è solidissima dal punto di vista economico ed ha investito sul mercato estivo 100 milioni di euro, non certo una spesa da “piccola”.
Infine c’è la Juventus, dove il futuro si chiama Luciano Spalletti. Meno di ventiquattr’ore dopo la firma, l’ex ct azzurro è già pronto al debutto sulla panchina bianconera, domani sera a Cremona. Le sue parole — “se non avessi creduto in questa Juve, non avrei accettato un contratto di otto mesi” — suonano come una dichiarazione di intenti.
Spalletti arriva in un momento delicato, ma anche perfetto per chi, come lui, vive di sfide. Trova una Juve reduce dal successo sull’Udinese, ma che cerca ancora una direzione, un senso tattico e psicologico. Portare la squadra nel “giro scudetto”, come ha detto lui stesso, può sembrare troppo ambizioso ad oggi — ma se c’è un uomo capace di trasformare un dubbio in convinzione, è proprio quello che a Napoli ha scritto una delle pagine più belle del calcio italiano recente.
Il campionato, insomma, ha scelto la sua trama: Roma e Napoli che scappano, Milano che insegue, e una Juve che torna a sognare con l’uomo che due anni fa aveva conquistato il Sud. Adesso, è tempo di capire se riuscirà a illuminare anche il Nord.
L’articolo Roma e Napoli, il passo delle regine. Ora tocca a Spalletti accendere la Juve proviene da IlNewyorkese.
 
								 
     
    
        
      
     
    
        
      
     
    
        
      
     
    
        
      
     
    
        
      
     
    
        
      
     
    
        
      
     
    
        
      
     
    
        
      
     
    
        
      
								