PALERMO (ITALPRESS) – Presentare e far conoscere i servizi offerti dall’Asp e, soprattutto, combattere stigma e discriminazioni per far emergere anche il sommerso: in Italia, infatti, si stima che quasi due milioni di persone soffrono di problemi psichici ma non ricevono cure. E l’iniziativa organizzata oggi dall’Azienda sanitaria provinciale di Palermo a piazza Castelnuovo in occasione della Giornata Mondiale della Salute Mentale che, ogni anno dal 1992, viene celebrata in tutto il pianeta, punta a sensibilizzare ancora di più giovani e famiglie. Nella strada chiusa al traffico che collega via Libertà con via Ruggero VII è stato allestito un info-point, un punto di ascolto e orientamento, laboratori di inclusione sociale con gli Enti del terzo settore, di sport e prevenzione con la Federcalcio regionale. Tutte iniziative organizzate nell’ambito delle attività “DSM e cittadini uniti per la salute mentale” realizzate dai Dipartimenti di Salute Mentale in 150 Piazza italiane con l’obiettivo di richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica sulla salute mentale come problema di tutti e sull’urgenza di un confronto con le istituzioni per trovare soluzioni condivise. “E’ davvero importante che un problema come quello della salute mentale sia condiviso a livello mondiale – sottolinea l’assessore regionale alla Sanità, Giovanna Volo, nel confronto che ha trovato spazio all’interno di un’area dedicata al dibattito -, una problematica vissuta non più come un’onta, ma da affrontare e risolvere in una collaborazione stretta con famiglie e associazioni, e con la possibilità di portare sul territorio quello che è la professionalità degli esperti. Perchè oltre ad essere qui in piazza, già da tempo abbiamo delle unità mobili per affrontare in maniera anche preventiva queste patologie. L’impegno di una così ampia partecipazione a livello nazionale dà il significato della volontà dello Stato di affrontare questo genere di difficoltà dalle quali molte famiglie sono vittime”.
A preoccupare, tuttavia, è la quota del sommerso come testimoniano i numeri: a fronte di 770 mila persone con problemi di salute mentale in tutto il Paese, pari all’1,5% della popolazione, si stima che almeno altri 2 milioni di soggetti non hanno accesso ai servizi e, spesso, a pesare è la paura dello stigma: “Spesso manca un riconoscimento del problema da parte degli soggetti che avrebbero bisogno di cure – avverte Daniela Faraoni direttore generale Asp di Palermo -. Per intercettare il sommerso, quindi, occorre creare una rete di servizi articolata su tutto il territorio perché riguarda purtroppo una fascia sempre più ampia di cittadini. C’è una grande attenzione nel riconoscere il problema di salute mentale che va affrontato sia sul piano della prevenzione sia su quello della cura e in questi anni siamo stati impegnati nel trasformare un progetto di cure in un progetto di vita. Questa è una formula vincente perché consente di inserire il paziente psichiatrico in attività anche lavorative: la malattia mentale non deve alienare, ma deve essere accolta a inclusa nella società”. Tuttavia, i casi sono in aumento e farne le spese sono spesso le categorie più fragili, tra questi i ragazzi: “C’è un campanello di allarme che riguarda fasce sempre più giovani della popolazione, 12-16 anni, a differenza di quanto accadeva in passato, coinvolge sempre di più il genere femminile – evidenzia -. C’è un disagio che probabilmente noi adulti non siamo stati in grado di comprendere fino a fondo, e che andrebbe intercettato prima che diventi irreversibile. Questo determina un distacco dalla vita quotidiana e un rifugio nelle dipendenza”, non solo con l’uso di alcol e droghe come il crack e fentanyl ma anche a “una forma di alienazione dalla vita sociale che può essere provocata da un uso spropositato della tecnologica”.
Al microfono dell’area dibattito si sono alternati i responsabili dei servizi dell’ Asp dedicati ad accoglienza, cura e terapia, ma anche reinserimento sociale attraverso borse lavoro che hanno interessato 37 pazienti della Salute Mentale, di cui 6 contrattualizzati a tempo indeterminato dalle aziende nelle quali erano impegnati. “L’Asp di Palermo – spiega il direttore del dipartimento Salute Mentale dell’Asp di Palermo, Maurizio Montalbano – ha avviato 139 percorsi terapeutici individuali sostenuti dal budget di salute e ne sono pronti altri 301 per il prossimo anno”. Per quanto riguarda il Csm, per i casi più urgenti c’è “l’accesso diretto mentre le liste d’attesa non superano i 20-30 giorni per un prima accesso”, prosegue Montalbano, e poi c’è il Centro Adolescenti e Giovani Adulti con Disagio Psichico e Bisogni Complessi per la fasdcia di età dai 16 ai 25: “In un anno e mezzo abbiamo preso in carico 480 giovani sia come accesso diretto, mediato anche dalle scuole, sia attraverso i nostri servizi. Mi sembra un buon numero se consideriamo che lavoriamo con il 45% per cento in meno di psichiatri. La direzione strategica dell’Asp ha fatto il possibile per ampliare l’organico ma non ci sono medici – conclude – per ben tre volte i concorsi sono andati deserti”.
-foto ufficio stampa Asp Palermo –
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