Incredibile Serie A: quella che avrebbe dovuto essere una giornata di transizione, sia nella lotta Scudetto che nella lotta Champions, in vista degli scontri diretti del prossimo turno (su tutti lo scontro al vertice del Maradona tra Napoli e Inter, ma non solo) si trasforma nella più imprevedibile delle giornate calcistiche.
Il Napoli di Conte sugella un periodo no, caratterizzato da tre pareggi consecutivi, con altrettante rimonte subite, andando addirittura a perdere in casa della neopromossa Como: la squadra di Fabregas vive un momento di forma eccezionale ma era oggettivamente impossibile prevedere il KO dei partenopei. Il Napoli paga sicuramente a caro prezzo un mercato invernale insufficiente, che più che rafforzare ha indebolito la squadra, con la partenza di un big come Kvaratskhelia di fatto non sostituito.
Agli errori societari si è aggiunta la sfortuna, con l’infortunio di Neres, il sostituto naturale di Kvara, che ha privato il sempre più incupito Conte di una pedina fondamentale nello scacchiere azzurro. Oltretutto piove sul bagnato perché si è fatto male anche Anguissa, che salterà lo scontro al vertice con l’Inter: la sensazione è che quello del Maradona, sabato alle 18, potrebbe essere l’ultimo treno scudetto per la squadra di Conte. A Como il secondo tempo è stato quasi inquietante per la sterilità offensiva messa in mostra al cospetto di una squadra tonica e in salute che ha sfruttato al meglio le lacune di un Napoli irriconoscibile.
L’Inter, nonostante un febbraio tutt’altro che entusiasmante, si ritrova prima senza quasi sapere come, grazie alla vittoria, sofferta, ottenuta sabato sera in casa col Genoa: decisivo il gol, a dieci minuti dalla fine, di Lautaro Martinez.
Tra le due litiganti potrebbe godere la terza (in classifica), vale a dire l’Atalanta di Gasperini, che fino a dieci giorni fa sembrava fuori dalla lotta scudetto e che adesso si trova a sole tre lunghezze dall’Inter e a due soli punti dal Napoli, con la prospettiva di agganciare la vetta sabato pomeriggio, quando giocherà in casa con il Venezia, per poi mettersi comoda in poltrona ad osservare le prime due darsi battaglia, e levarsi punti, nel big match delle 18.
Il tutto proprio nel momento in cui a Bergamo è scoppiato il caso Gasperini-Lookman (l’ennesima rottura del turbolento tecnico della Dea con un suo giocatore chiave) e proprio in concomitanza con l’annuncio di Gasperini che non rinnoverà il contratto con l’Atalanta, in scadenza a giugno 2026: insomma in un contesto tutt’altro che idilliaco, incrinato anche dalla sorprendente eliminazione in Champions per mano del Bruges. Eppure l’Atalanta sembra aver tratto forze e stimoli da questa polveriera, come dimostra il netto successo in trasferta sul campo dell’Empoli.
Se nella lotta scudetto le prime tentennano, nella lotta Champions molte pretendenti sbarellano: la Lazio non va oltre il pari in casa del Venezia, la Fiorentina inanella la terza sconfitta di fila a Verona, il Bologna inciampa a Parma e il Milan, ancora frastornato dall’eliminazione in Champions, crolla sul campo del Torino: in questo contesto sorride solo la Juventus, vincitrice di misura sul campo del Cagliari, e torna a sognare l’Europa la Roma di Ranieri, arrivata con la netta vittoria sul Monza di ieri sera al decimo risultato utile consecutivo, e adesso a un solo punto dalla coppia Milan-Bologna.
Il recupero Bologna-Milan di giovedì potrà dire tanto in questa bagarre, e probabilmente sarà l’ultimo treno disponibile per Conceicao per tornare in corsa Champions e conservare la panchina anche la prossima stagione.
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