ROMA (ITALPRESS) – Durante il Consiglio dei Ministri della Cultura dell’Unione Europea, e a seguito del dibattito sull’iniziativa proposta dal Portogallo per la tutela del diritto d’autore e dei diritti connessi, i rappresentanti di Francia, Ungheria, Italia e Portogallo hanno sottolineato congiuntamente le opportunità e le sfide generate dalla rapida e diffusa adozione dell’intelligenza artificiale a scopo generale (AGI) per i settori culturale e audiovisivo, in particolare per quanto riguarda il rispetto dei diritti fondamentali, in particolare del diritto d’autore e dei diritti connessi.
Nel corso del dibattito pubblico, Slovenia, Danimarca, Lituania, Lettonia, Germania, Spagna, Estonia, Finlandia, Grecia, Cipro e Croazia hanno espresso il loro generale sostegno all’iniziativa. L’entrata in vigore, nell’agosto 2025, di disposizioni specifiche del regolamento europeo sull’intelligenza artificiale (regolamento (UE) 2024/1689), vale a dire i capitoli III (Sistemi di intelligenza artificiale ad alto rischio), V (Modelli di intelligenza artificiale per scopi generali), VII (Governance), XII (Sanzioni) e articolo 78 (Riservatezza), in particolare il codice di condotta per l’intelligenza artificiale generica (AGI) attualmente in fase di completamento, comporterà maggiori esigenze di applicazione e supervisione da parte delle autorità nazionali competenti.
In questo contesto, considerata la sua rilevanza trasversale per il settore culturale e creativo europeo, si ritiene essenziale affrontare la questione a livello ministeriale, evidenziando quattro aspetti che reputati fondamentali.
1. Impatto strategico sulla sostenibilità delle industrie culturali e creative europee: il crescente utilizzo dei modelli AGI ha profondamente influenzato le industrie culturali e creative, sia economicamente che giuridicamente, generando nuove sfide nella tutela e nella gestione dei diritti d’autore. Una risposta adeguata e tempestiva a queste sfide è essenziale per garantire la sostenibilità economica e la diversità culturale dell’Europa, tutelando al contempo i diritti d’autore e i diritti dei titolari di diritti connessi.
2. Opportunità di intervento congiunto e coordinato: ciò è fondamentale per garantire un approccio concertato e coerente tra gli Stati membri nel monitoraggio dell’applicazione del codice, consentendo di trarre insegnamenti e acquisire conoscenze che, in futuro, aiuteranno a stabilire principi solidi che garantiscano una maggiore efficacia nella tutela dei diritti d’autore e dei diritti creativi, assicurando che l’Unione europea adotti una posizione chiara e solida nei confronti degli operatori globali e promuovendo un ambiente competitivo equo e sostenibile.
3. Urgenza nel garantire la certezza del diritto e la trasparenza nell’utilizzo dei dati protetti: questioni fondamentali come l’autorizzazione preventiva da parte dei titolari dei diritti per l’utilizzo delle loro opere, inclusa l’espressa possibilità di esercitare il diritto di deroga previsto dalla direttiva sul mercato unico digitale (direttiva 2019/790), l’applicazione di modelli contrattuali chiari e specifici e la trasparenza relativa ai dati utilizzati nei modelli GPAI, sono essenziali per evitare futuri contenziosi e incertezza del diritto. Tale trasparenza richiede l’adozione obbligatoria di identificatori univoci (come ISBN o ISRC) nei riassunti dei dati utilizzati (secondo le specifiche del modello che sarà fornito dall’Ufficio per l’intelligenza artificiale, art. 53 (1) d della legge sull’intelligenza artificiale), facilitando così ai titolari dei diritti il pieno esercizio dei propri diritti, garantendo al contempo la fiducia e la legittimità nello sviluppo tecnologico.
4. Coerenza con i valori fondamentali e con il quadro giuridico europeo vigente: la discussione ministeriale consentirà inoltre il completo allineamento del Codice di condotta in fase di elaborazione con la legislazione europea vigente, in particolare con la Direttiva sul mercato unico digitale (Direttiva 2019/790) e lo stesso Regolamento sull’intelligenza artificiale. La coerenza legislativa e di valori rafforzerà la certezza del diritto e il rispetto dei diritti fondamentali, la giustizia economica e sociale e l’equità tra tutti gli attori del settore culturale e creativo.
Data la complessità tecnica e giuridica della questione, nonché la sua rilevanza strategica per il futuro delle industrie culturali europee, si ritiene indispensabile intraprendere questo approccio a livello ministeriale per facilitare una discussione approfondita e trasversale, che consenta di anticipare le sfide, chiarire le posizioni e promuovere una solida cooperazione europea in materia di tutela dei diritti fondamentali nel contesto dell’intelligenza artificiale. Questo approccio dovrebbe essere strettamente coordinato con gli enti responsabili dell’attuazione del regolamento sull’intelligenza artificiale, in particolare il Consiglio per l’intelligenza artificiale e l’Ufficio per l’intelligenza artificiale.
– foto IPA Agency –
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