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Unrae, il mercato autovetture europeo a settembre recupera il 10,7% rispetto al 2024

Unrae, il mercato autovetture europeo a settembre recupera il 10,7% rispetto al 2024

ROMA (ITALPRESS) – Il mercato autovetture europeo registra a settembre una crescita significativa con 1.236.876 immatricolazioni, corrispondente a un incremento del 10,7% rispetto alle 1.116.975 unità dello stesso mese del 2024, che però a sua volta aveva perso il 4,2% rispetto a settembre 2023. Il cumulato dei primi nove mesi dell’anno si attesta a 9.928.527 unità, in aumento dell’1,5% rispetto alle 9.777.143 immatricolazioni di gennaio-settembre 2024. Nonostante il recupero, i volumi rimangono ancora inferiori ai livelli pre-pandemia: -3,8% nel mese di settembre e – 18,1% in gennaio-settembre. Tutti e cinque i principali mercati europei chiudono il mese di settembre in crescita, con entità differenti. La Spagna guida l’espansione con un +16,4% nel mese e +14,8% nel cumulato gennaio-settembre, il Regno Unito avanza del 13,7% nel mese e del 4,2% nei nove mesi, la Germania cresce del 12,8% a settembre ma flette dello 0,3% nel cumulato, l’Italia aumenta del 4,2% nel mese ma cala del 2,9% nel progressivo, mentre la Francia registra un modesto +1,0% a settembre ma perde il 6,3% nei nove mesi. Questa dinamica consolida per l’Italia la quarta posizione tra i major market sia nel mese di settembre sia nei 9 mesi. Sul fronte delle vetture ricaricabili (ECV, somma di BEV e PHEV), l’Italia continua a mostrare un ritardo cronico rispetto agli altri grandi mercati europei.

Nel mese di settembre, il nostro Paese si conferma ultimo tra i cinque maggiori mercati, con una quota ECV pari al 14,1%: 5,7% auto elettriche pure (BEV) e 8,4% ibride plug-in (PHEV), mantenendo così un divario considerevole dalla Germania che raggiunge il 31,1% con il 19,3% di elettrici puri e l’11,8% di plug-in, dal Regno Unito al 35,5%, con il 23,3% e il 12,2% rispettivamente, dalla Francia al 28,9% con il 22,4% e il 6,5%, e dalla Spagna al 24,1% con l’11,9% e il 12,2%. Nel complesso del mercato europeo, le vetture ricaricabili a settembre coprono il 31,7% del totale: BEV al 21,0% (+1,9 punti percentuali) e PHEV al 10,7% (+3,4 punti percentuali). Il quadro non cambia guardando al cumulato gennaio-settembre. L’Italia resta ultima tra i major market con una quota ECV dell’11,1%, suddivisa tra il 5,2% di BEV e il 5,9% di PHEV e ben distante dal Regno Unito con ECV al 33,0% (BEV al 22,1% e PHEV al 10,9%), dalla Germania con ECV al 28,4% (BEV al 18,1% e PHEV al 10,3%), dalla Francia con ECV al 24,3%, (BEV al 18,2% e PHEV al 6,1%) e dalla Spagna con ECV al 18,5% (BEV all’8,4% e PHEV al 10,1%).

Nel totale del mercato europeo le vetture ricaricabili raggiungono il 27,4% di quota nel cumulato gennaio-settembre, con le BEV al 18,1% (+3,4 punti percentuali) e le PHEV al 9,3% (+2,2 punti percentuali). A due mesi dalla chiusura del 2025, UNRAE sottolinea l’urgenza che, a beneficio di produttori e consumatori, dalla UE arrivino al più presto indicazioni normative chiare e definitive, evitando interpretazioni divergenti in una fase così delicata della transizione industriale e ambientale.

“Sul fronte italiano” – dichiara il Direttore Generale di UNRAE, Andrea Cardinali – “lo scorso 22 ottobre sono finalmente partiti gli incentivi MASE per l’acquisto di veicoli elettrici, anche se al momento in cui parlo non è ancora possibile procedere con la validazione dei voucher. In poco più di 24 ore, privati e microimprese hanno esaurito l’intero fondo da 597 milioni di euro. Ora vedremo se i circa 55.700 voucher generati si trasformeranno tutti in ordini: gli acquirenti hanno 30 giorni di tempo per sottoscrivere il contratto di acquisto, altrimenti la prenotazione decade e le risorse tornano disponibili. Questo meccanismo ‘a intermittenza’ è ormai un copione noto: lunghi mesi di attesa, poi una fiammata improvvisa che brucia i fondi in poche ore e, subito dopo, il rischio di una nuova fase di stallo del mercato. D’altra parte – conclude Cardinali – la rapidità con cui le risorse sono andate esaurite conferma che l’interesse verso la mobilità elettrica esiste. Per trasformare questo interesse in domanda stabile e prevedibile servono incentivi strutturali, una politica industriale di lungo periodo costruita insieme alle associazioni di settore e – tema per noi imprescindibile – una revisione urgente della fiscalità delle auto aziendali”.

Da diversi anni, infatti, UNRAE ribadisce che un elemento fondamentale per abilitare la mobilità a zero emissioni consiste nella revisione in chiave “green” del trattamento fiscale delle automobili aziendali attraverso interventi su detraibilità dell’IVA, deducibilità dei costi, e tempi di ammortamento: la Delega Fiscale – recentemente prorogata al 31 dicembre 2026 – rappresenta un’opportunità da non perdere per agire in questa direzione. La distanza dell’Italia dalla media degli altri Paesi per quanto riguarda la quota di auto elettriche pure è insostenibile: c’è un fattore 4,0 fra il nostro 5,7% e il 22,8% del resto d’Europa. Come ribadito ripetutamente dall’Associazione, le altre priorità sulle quali intervenire per accelerare la transizione energetica riguardano lo sviluppo capillare dell’infrastruttura di ricarica elettrica e la riduzione dei costi di ricarica per renderli più accessibili. Su quest’ultimo aspetto risultano particolarmente istruttivi i risultati dell’Osservatorio Adiconsum – TariffEV. Le rilevazioni di settembre evidenziano che in Italia i prezzi medi della ricarica pubblica – come riporta testualmente il bollettino – ” non mostrano segni di diminuzione, rimangono superiori rispetto a quelli di altri Paesi europei e sono totalmente scollegati rispetto al prezzo unico dell’energia all’ingrosso”, confermando che il problema non riguarda solo il costo dell’energia all’origine ma anche il mercato delle ricariche. L’Osservatorio sottolinea inoltre come sia molto ampio il divario tra i costi della ricarica domestica e quella in luoghi pubblici, discriminando gli automobilisti che non dispongono di una infrastruttura privata e ostacolando la diffusione della mobilità elettrica.

–  Foto screenshot UNRAE –

(ITALPRESS).

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