ROMA (ITALPRESS) – Promuovere un maggiore e più idoneo accesso ai servizi sanitari da parte delle comunità Rom e Sinte, attraverso un’analisi delle loro condizioni di salute e delle barriere nell’accesso ai servizi sanitari, anche a seguito della pandemia da Covid-19: è questo l’obiettivo principale del progetto promosso dall’UNAR, l’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali che si occupa della promozione della parità di trattamento e la rimozione delle discriminazioni fondate sulla razza o sull’origine etnica operante presso il Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, finanziato con le risorse del PON inclusione 2014-2020, in collaborazione con il Centro di Ricerca per la Salute Globale della Facoltà di Medicina e chirurgia della Facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università Cattolica, diretto dal Professor Umberto Moscato, e l’Unità Operativa di Malattie Infettive Pediatriche della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, diretta dal Professor Piero Valentini.
In vista della Giornata internazionale dei Rom e dei Sinti del prossimo 8 aprile – istituita in ricordo dell’8 aprile del 1971, quando a Londra si riunì il primo Congresso Internazionale delle popolazioni e si costituì la Romani Union, la prima associazione internazionale riconosciuta dall’ONU nel 1979 – il Progetto, diretto dal Professor Valter Malorni e dal Dottor Danilo Buonsenso con il coordinamento scientifico del Dottor Davide Pata, specialista in Pediatria, si sviluppa in linea con i principi e gli obiettivi del nuovo Framework europeo per le Strategie di Inclusione e partecipazione della popolazione Rom e Sinti per il periodo 2021-2030, e vuole garantire risposte efficaci per un miglioramento della salute delle persone che vivono in condizioni di precarietà abitativa (il 20 % vive ancora negli insediamenti abitativi comunemente chiamati “campi”) e fragilità economica, sociale e lavorativa e sono contraddistinte da precarie condizioni di salute e un limitato o persino assente accesso ai servizi sanitari, nonchè da bassi livelli di scolarizzazione, esclusione dal mercato del lavoro e stili di vita spesso a rischio.
Le azioni in programma verranno ideate e svolte secondo un approccio integrato, multidisciplinare e multisettoriale con interventi mirati e complementari ad altri interventi realizzati nell’ambito della “Strategia nazionale di uguaglianza, inclusione e partecipazione di Rom e Sinti 2021-2030” e del Piano d’Azione per la Salute per e con le comunità Rom e Sinti, promosso nel 2014 dal Ministero della Salute, e ha previsto il coinvolgimento delle comunità in ogni fase progettuale, dalla definizione degli obiettivi, all’attuazione e al monitoraggio. Fra gli obiettivi principali e le tappe di avanzamento del progetto la collaborazione con la Croce Rossa Italiana, al fine di individuare le criticità sociosanitarie negli insediamenti e le modalità coordinate di intervento all’interno delle comunità stesse; un programma di formazione a distanza indirizzato agli operatori sanitari, in particolare rivolto al personale più a contatto con la comunità di interesse progettuale, per potenziare le competenze sulla medicina transculturale, la realizzazione di un sito Internet dedicato, associato a relativi profili Social, contenente materiale informativo a carattere sociosanitario di specifico interesse per le comunità Rom e Sinte, in modo da creare uno spazio virtuale dove reperire informazioni sui differenti aspetti critici per quanto riguarda la salute, la prevenzione, la sicurezza, e l’accesso alle cure.
In particolare, il Centro di Ricerca in Salute Globale e l’Unità Operativa di Malattie Infettive Pediatriche hanno curato i contenuti scientifici e informativi del nuovo sito Internet: i temi pediatrici e di medicina di genere, quelli relativi alla sicurezza e tutte le peculiarità e le maggiori criticità della vita quotidiana delle comunità. Inoltre, il coinvolgimento di facilitatori e mediatori Rom e Sinti ha contribuito a far conoscere e inserire fra gli aspetti rilevanti di integrazione atti anche a contrastare il fenomeno dell’antiziganismo, una manifestazione – secondo la definizione dell’International Holocaust Remembrance Alliance (IHRA) – di espressioni e atti individuali, nonchè di politiche e pratiche istituzionali di emarginazione, esclusione, violenza fisica, svalutazione della cultura e degli stili di vita di Rom e Sinti e discorsi di odio diretti ai Sinti e ai Rom e ad altri individui e gruppi, stigmatizzati o perseguitati durante l’era nazista, e ancora oggi, stigmatizzati come “zingari”. Ciò porta al trattamento di Rom e Sinti come un presunto gruppo estraneo e li associa a una serie di stereotipi peggiorativi e immagini distorte che vanno a rappresentare una forma specifica di razzismo.
foto screenshot home page sito infosaluteromesinti.it
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