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Tornano i pernottamenti all’American Museum of Natural History di New York

Dopo cinque anni di sospensione, l’American Museum of Natural History di New York riapre le sue porte a chi vuole passare la notte tra scheletri di dinosauri e diorami di animali. Riprende dunque un’iniziativa lanciata ormai quasi vent’anni fa, consentendo a bambini e accompagnatori di dormire all’interno delle sale espositive, trasformando gli spazi solitamente percorsi in fretta da migliaia di visitatori in un luogo silenzioso e riservato.

Trascorrere una notte all’American Museum of Natural History è diventato un appuntamento ricorrente che negli anni ha acquisito una sua notorietà. Il successo, ovviamente, è legato al film del 2006 con Ben Stiller, Una Notte al Museo, ma gioca un ruolo importante anche il fascino di un edificio che già di giorno appare come un set naturale. La grande balenottera sospesa nella sala oceanica, lunga quasi trenta metri, o il colossale scheletro di Tyrannosaurus rex sono attrazioni che da sole rendono evidente perché questa esperienza sia tanto richiesta.

Ma come funziona, esattamente? Beh, la formula è pensata per le famiglie, soprattutto per bambini tra i sei e i dodici anni. Gli ospiti dormono su brandine collocate nelle diverse gallerie del museo: a seconda della disponibilità ci si può ritrovare sotto le luci soffuse della sala dei fossili o accanto ai mammiferi africani a grandezza naturale. L’organizzazione prevede anche attività guidate e momenti di intrattenimento, dai giochi di gruppo ai tour con torce elettriche, fino a piccoli spettacoli e racconti prima di coricarsi.

Il programma è già stato calendarizzato con cadenza mensile fino a giugno 2026. Le prime date sono state fissate per l’autunno e l’inverno del 2025: il 24 ottobre, il 22 novembre e il 5 dicembre. Seguiranno nuovi appuntamenti nel corso del 2026, distribuiti tra gennaio e giugno. I posti sono limitati e l’esperienza ha un costo di 225 dollari a persona. I soci del museo hanno la possibilità di prenotare con anticipo e a tariffe ridotte, un vantaggio che negli anni ha contribuito a rafforzare il numero degli iscritti.

L’American Museum of Natural History è una delle istituzioni culturali più visitate degli Stati Uniti, con circa cinque milioni di ingressi all’anno. Fondato nel 1869, nacque in un periodo in cui gli Stati Uniti cercavano di consolidare la propria identità culturale anche attraverso grandi istituzioni scientifiche. Situato sull’Upper West Side di Manhattan, affacciato su Central Park, il museo si sviluppò con un’impostazione tipica delle esposizioni ottocentesche: raccogliere, catalogare e mostrare al pubblico reperti naturali provenienti da tutto il mondo, in un’epoca di intensa esplorazione geografica e coloniale. Con il tempo, le collezioni sono arrivate a comprendere oltre 30 milioni di esemplari, dai minerali ai fossili, fino a una delle più vaste raccolte di meteoriti.

A livello culturale, il museo è diventato un punto di riferimento per la comunità scientifica, ma anche per l’immaginario collettivo. Le sue sale, con i grandi diorami che ricostruiscono ecosistemi e ambienti lontani, hanno formato generazioni di studenti americani, mentre la presenza di icone come il già citato scheletro di Tyrannosaurus rex hanno reso il museo parte integrante della memoria visiva della città. Negli ultimi decenni ha saputo aggiornarsi con nuove sezioni dedicate alla biodiversità e alla tecnologia, mantenendo intatta la funzione originaria: rendere accessibile a tutti la conoscenza del mondo naturale attraverso forme spettacolari e coinvolgenti.

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